Reddito di cittadinanza: quando i percettori vengono indirizzati ai Servizi sociali

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
03/10/2023

I percettori del Reddito di Cittadinanza possono essere assegnati ai servizi sociali, un passo cruciale per mantenere il beneficio. Questo processo inizia con una convocazione da parte del Centro per l’Impiego o dei Servizi sociali stessi e implica un colloquio per stabilire impegni lavorativi e, in alcuni casi, un percorso personalizzato verso l’inclusione sociale.

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Il Reddito di Cittadinanza è un importante sostegno economico per molte famiglie in Italia, ma è accompagnato da alcune regole e procedure che possono influenzare il mantenimento del beneficio.

Uno di questi aspetti riguarda l’assegnazione ai servizi sociali, un passo cruciale per continuare a ricevere il Reddito di Cittadinanza. Ma come avviene questo processo? In questo articolo, esploreremo i dettagli di questa procedura e le implicazioni per i beneficiari.

Reddito di cittadinanza: l’assegnazione ai servizi sociali

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L’assegnazione ai servizi sociali non è automatica per i percettori del Reddito di Cittadinanza convocati dal Centro per l’Impiego. È necessario capire quando e come avviene questa assegnazione.

Il percorso per essere presi in carico dai servizi sociali inizia con la risposta a una convocazione, che può provenire dal Centro per l’Impiego, dal Comune o direttamente dai Servizi sociali. Scopriamo quali sono le implicazioni di questa prima fase.

Il colloquio e i requisiti

Il colloquio con il percettore del Reddito di Cittadinanza ha lo scopo di stabilire l’impegno nel “Patto per il Lavoro” e nella “Dichiarazione di Immediata Disponibilità a Lavorare” (DID), elementi fondamentali per avviare la ricerca di un impiego.

L’analisi preliminare e l’assegnazione ai servizi sociali

Se emergono bisogni più complessi durante il colloquio, definito come un’analisi preliminare, la pratica può essere passata ai Servizi sociali del Comune.

Di solito, vengono indirizzati ai Servizi sociali i nuclei familiari beneficiari del Reddito di Cittadinanza che non possono essere subito inseriti in un percorso lavorativo.

Il percorso verso l’inclusione sociale

Una volta presi in carico dai Servizi sociali, i disoccupati seguiranno un percorso mirato all’inclusione sociale. Il “Patto per l’Inclusione” comporta impegni specifici da parte della famiglia e supporto da parte dei servizi locali. L’obiettivo è sviluppare interventi su misura in collaborazione con le famiglie per affrontare le cause della povertà e aiutarle a raggiungere l’autonomia.

Inoltre, l’adesione al “Patto per l’Inclusione Sociale”, per i nuclei non esentati, è un requisito fondamentale per continuare a ricevere il sussidio fino al 31 dicembre 2023. È importante comunicare questa adesione all’INPS attraverso la piattaforma Gepi entro il 31 ottobre 2023.