Reddito di Cittadinanza: quando verrà cancellato?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
09/01/2023

Il governo Meloni ha intenzione di cancellare il Rdc entro il 2024. Questo è effettivamente possibile o vi sono delle tutele per i milioni di beneficiari attuali? A dire il vero tale eventualità è attuabile, ma ad una sola condizione: deve esservi una misura alternativa che vada a tutelare la fascia debole della popolazione. Vediamo i dettagli della vicenda insieme.

reddito-di-cittadinanza

Il neo governo Meloni non si è mai nascosto per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza, almeno quello nella forma attuale. La volontà è sempre stata quella di toglierlo o modificarlo. Questo passaggio ovviamente dovrà avvenire in modo graduale, senza alcuna fretta, per consentire alle famiglie beneficiarie di prepararsi e al governo per studiare delle soluzioni alternative.

Quali sono le novità che dovranno aspettarsi i beneficiari?

Reddito di Cittadinanza: diritto per i più deboli?

reddito-di-cittadinanza

Le recenti evoluzioni normative stano facendo emergere dubbi circa la possibilità che il Reddito di Cittadinanza possa essere del tutto cancellato nel 2024. Questo poiché si stanno verificando casi in cui è l’Inps a togliere il Reddito ma il giudice, per via giudiziale, ha sentenziato la necessità di farlo avere nuovamente. Questo in linea con il diritto ad una vita dignitosa.

La confusione dunque è tanta e il governo deve in primis considerare l’impatto sociale di un’eventuale dipartita della misura. Questa infatti deve continuare ad essere ciò che è a livello sociale, ma senza fare in modo che la gente se ne approfitti e diventi quindi un intralcio al mondo del lavoro.

Rdc: quali altervantive arriveranno?

reddito-di-cittadinanza

Dopo aver visto se la cancellazione del Reddito di Cittadinanza sia da ritenersi legittima o meno, cerchiamo di capire quali potrebbero essere delle alternative valide. Inserire una misura alternativa il cui scopo è quello di sostenere economicamente chi è in difficoltà dovrebbe essere la priorità.

Il governo ha un duro compito da adempiere, in quanto soprattutto in tempi de elevata inflazione il rischio povertà è ancor più grande per chi non lavora e non ha reddito.