Reddito di cittadinanza sospeso a giugno: cosa succede?
Il 15 giugno, nel primo pomeriggio, sono state avviate le ricariche anticipate del Reddito di Cittadinanza (RdC). Tuttavia, non tutti i beneficiari hanno potuto riceverle.
La categoria di beneficiari del RdC a metà mese non è molto ampia: riguarda solo coloro che attendono la prima mensilità o gli arretrati. A questi, occorre sottrarre coloro che non hanno superato i controlli dell’INPS. Vediamo i dettagli.
Controlli dell’INPS: quando sono previsti i pagamenti?
Quando l’INPS effettua i controlli per verificare i requisiti di accesso al Reddito di Cittadinanza, sono inclusi controlli relativi al reddito, al patrimonio e alla situazione familiare. Questi controlli dovrebbero concludersi in tempo per erogare il pagamento della prima mensilità entro il 15 del mese (in questo caso, il 15 giugno). Tuttavia, l’INPS non sempre riesce a rispettare i tempi previsti.
Quando ciò non accade, la domanda per il Reddito di Cittadinanza viene sospesa fino a quando l’INPS non ha completato le verifiche: ciò significa che il pagamento viene posticipato alla successiva tranche di erogazioni.
Reddito di Cittadinanza: perché viene sospesa la domanda?
Coloro che hanno ricevuto l’avviso dell’INPS invece dei segnali positivi sul Fascicolo Previdenziale sono ben consapevoli di questa situazione: “Reddito di Cittadinanza sospeso.”
In questo caso specifico, la domanda per il RdC viene sospesa a causa di verifiche che l’INPS sta effettuando per accertare la conformità dell’ISEE presentato rispetto al nucleo familiare dichiarato.
Secondo quanto comunicato dall’Istituto, la situazione dovrebbe sbloccarsi durante le successive elaborazioni, quando viene verificato lo stato della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Pertanto, l’unica cosa che rimane da fare è attendere la prossima fase di elaborazione.