Reddito di Cittadinanza: tutte le novità per il 2023

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
02/05/2023

Il Reddito di Cittadinanza sta andando incontro a un profondo cambiamento, voluto dal governo Meloni da sempre molto critico verso la misura. Saranno assai più restrittive le modalità di selezione per il lavoro, dove al primo rifiuto si perderà la possibilità di avere il beneficio. Vediamo tutte le novità insieme.

Reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza ai saluti, in quanto cesserà di esistere a fine anno. Da gennaio 2024 debutta l’Assegno di inclusione, che potrà essere richiesto da nuclei familiari con disabili, minorenni od over 60. Il beneficio è fino a 6mila euro all’anno, 500 euro al mese, a cui aggiungere un contributo affitto (per locazioni regolari) fino a 3.360 euro all’anno, 280 al mese.

Reddito di Cittadinanza: aumentano gli assegni?

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Nonostante le forti critiche e le forti restrizioni che il governo ha previsto verso il Reddito di Cittadinanza, nell’ultimo decreto lavoro è stato introdotta la possibilità di ottenere somme più elevate. il beneficio sale a 7.560 euro all’anno, 630 euro al mese, se il nucleo familiare è composto da tutti over 67.

Contributo affitto in diminuzione

Se da una parte potrebbe aumentare l’importo dell’assegno per il Reddito di Cittadinanza, dall’altra vi sono degli aspetti dove si taglierà inevitabilmente. Uno di questi è il contributo affitto, che passerà ad un massimo di 1.800 euro annuali, circa 150 euro al mese per il 2023.

Per chi sarà sospeso l’assegno?

Vi saranno inoltre una serie di beneficiari per i quali l’assegno spettante sarà sospeso: si tratta di contratti di lavoro tra uno e sei mesi di durata. Vi sono delle offerte di lavoro che, se rifiutate fanno perdere il diritto ad avere l’assegno: si tratta di un rapporto a tempo indeterminato o a termine di durata oltre i 12 mesi.

Come funziona il sistema dei punteggi?

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Ultima grande novità è il sistema dei punteggi introdotto per ogni membro del nucleo familiare. Si tratta di un “punteggio” associato a ciascun componente del nucleo familiare, che fa crescere la soglia di reddito ammessa o il valore del beneficio quanto più è numerosa la famiglia o più critica è la sua situazione.