Reddito di libertà donne vittime di violenza: che cos’è e come fare domanda

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
09/11/2021

Il reddito di libertà è un sussidio riconosciuto alle donne vittime di violenza allo scopo di sostenerle nelle spese primarie e nella riacquisizione dell’autonomia personale e abitativa. Vediamo nel dettaglio quando si può richiedere la misura e qual’è la procedura di domanda da seguire.

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L’INPS ha reso note le istruzioni da seguire per richiedere il reddito di libertà, il sussidio fino a 400 euro mensili per il massimo di un anno riconosciuto alle donne che hanno subito violenze.

La misura, che ha l’obiettivo di sostenere la donna nella riacquisizione dell’autonomia personale e abitativa, è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito: vediamo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.

Reddito di libertà: di cosa si tratta

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Il reddito di libertà è una misura di sostegno riservata alle donne vittime di violenza. Nello specifico, l’agevolazione consiste in un sussidio dall’importo massimo di 400 euro mensili riconosciuto per un massimo di 12 mesi consecutivi.

Il sussidio è erogato allo scopo di sostenere la donna nelle spese per l’autonomia abitativa e nella riacquisizione dell’autonomia personale, ma anche gli eventuali costi relativi al percorso scolastico e formativo dei figli minori.

La misura, come accennato, è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come il Reddito di Cittadinanza, la NASpI e i vari assegni per il nucleo familiare.

Reddito di libertà: come richiederlo

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L’INPS, con la circolare n. 166 dell’8 novembre 2021, ha comunicato le modalità da seguire per richiedere il reddito di libertà.

Le domande dovranno essere presentate direttamente dalle donne interessate, o tramite delegato o rappresentante legale, presso il Comune competente per residenza. L’inserimento delle istanze è infatti compito dell’operatore comunale, che oltre a compilare i vari campi presenti nella procedura online avrà l’onere di richiedere alla donna:

  • l’attestazione della condizione di bisogno ordinario o della condizione di bisogno straordinario e urgente, rilasciata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale;
  • la dichiarazione che attesta il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso dalla donna, rilasciata dal legale rappresentante del centro antiviolenza.

Le somme verranno erogate direttamente sul conto corrente intestato al richiedente indicato al momento della presentazione della domanda.