Ricetta elettronica 2023: cosa cambia con il decreto Milleproroghe

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
26/02/2023

L’approvazione del decreto Milleproroghe ha confermato la proroga dell’uso della ricetta elettronica. Vediamo insieme fino a quando e i vantaggi di questa possibilità.

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Il testo del decreto Milleproroghe ha ricevuto l’approvazione della Camera lo scorso 23 febbraio, con 142 voti a favore, 90 contrati e 4 astenuti.

Tra gli interventi del decreto, uno in particolare riguarda l’utilizzo della ricetta elettronica, introdotto dal governo con un’ordinanza di marzo 2020 per limitare gli spostamenti durante l’emergenza pandemica da Covid-19.

Nello specifico, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 l’uso della ricetta elettronica e scade il 31 dicembre 2023 la possibilità di mettersi in regola con l’obbligo formativo Ecm che riguarda in particolare i farmacisti.

Ricetta elettronica, introdotta da marzo 2020

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Secondo quanto previsto dall’ordinanza del 2020, i medici potevano inviare la ricetta in formato elettronico ai propri pazienti, per richiedere lo svolgimento di esami specialistici o prescrivere terapie o farmaci da acquistare in farmacia.

Cosa cambia con il Milleproroghe

L’ultimo decreto Milleproroghe, entrato in vigore il 29 dicembre 2022, aveva prorogato l’utilizzo della ricetta elettronica fino alla fine del 2023.

Con l’aggiunta dei 22 emendamenti al testo da parte dei senatori, prima dell’approdo alla Camera in questo mese di febbraio, il termine ultimo è stato posticipato di un altro anno, ossia al 31 dicembre 2024.

 I vantaggi della ricetta elettronica

Il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, ha commentato soddisfatto la decisione del governo:

La ricetta elettronica ha impresso una notevole accelerazione al processo di digitalizzazione della dispensazione del farmaco. La scelta di prorogarne l’utilizzo fino a tutto il 2024 non può che vederci, dunque, pienamente favorevoli  se tutto questo è stato possibile lo si deve alla professionalità dei farmacisti che, con grande prontezza e capacità di adattamento anche sul fronte delle dotazioni tecnologiche, hanno reso possibile un cambiamento che scontata non era: la trasformazione di una e-mail o di un sms in una prestazione sanitaria.