Riforma delle pensioni, i primi temi: dal bonus figli al riscatto della laurea

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
18/02/2023

BI primi incontri tra le parti sociali e l’esecutivo hanno delineato quelli che potrebbero essere i temi della riforma delle pensioni. Vediamo insieme cosa è emerso in questi giorni.

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In questi giorni si stanno tenendo i primi incontri tra il governo e le parti sociali per discutere della riforma delle pensioni. Sono diversi gli argomenti di cui si è parlato, dall’anticipo di 4 mesi per le lavoratrici donne a un minimo previdenziale per i giovani che hanno carriere discontinue.

Vediamo insieme nel dettaglio.

Riforma delle pensioni: cosa è emerso dagli incontri tra governo e parti sociali

bonus 150 euro

I primi tratti della riforma delle pensioni cominiano a delinearsi in questi giorni dopo gli incontri tra il governo Meloni e le parti sociali.

Opzione Donna

Innanzitutto, le modifiche apportate a Opzione Donna dall’ultima Legge di Bilancio hanno fatto discutere non poco le parti, e dopo le pressioni dei sindacati, il governo si è detto aperto a valutare alcuni cambiamenti.

Anticipo pensioni lavoratrici madri

Dal primo incontro tra le parti, Cgil, Cisl e Uil è stata proposto di garantire alle lavoratrici madri un anno di anticipo pensionistico per ogni figlio. Tuttavia il governo si è detto disponibile a valutare un possibile anticipo limitato a quattro mesi per ogni figlio, il cui costo ammonterebbe a circa 700 milioni l’anno.

Riforma dell’assegno sociale

Un’altra proposta è quella di riformare l’assegno sociale. Attualmente, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia “contributiva”, per la quale sono richiesti 67 anni e almeno 20 anni di versamenti, soltanto se l’importo supera di 1,5 volte quello dell’assegno sociale.

I sindacati vorrebbero eliminare il vincolo che non permette di accedere all’assegno sociale a coloro che hanno carriere discontinue e le lavoratrici.

Integrazione al minimo per i giovani

I sindacati hanno anche proposto di garantire ai giovani una sorta di pensione di garanzia, che potrebbe anche essere un’integrazione al minimo.

Con la Legge di Bilancio 2023,  l’integrazione per i giovani è stata aumentata a circa 600 euro mensili ed eventuali correttivi potrebbero essere stabiliti nelle prossime settimane dal governo.

Riscatto della laurea agevolato

Un ulteriore proposta riguarda l’irrobustimento delle agevolazioni previste per il riscatto della laurea. Inoltre, è stata anche avanzata la possibilità di prevedere il riscatto di anni effettivi di studio dopo la maggiore età, a prescindere dal conseguimento del titolo, o, in alternativa, altre forme mirate di contribuzione figurativa.