Riforma fiscale: addio alle penalità per autonomi e pensionati

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
14/03/2023

Il governo sta lavorando ad una riforma fiscale che ha l’obiettivo di ridefinire l’imposta sul reddito delle persone fisiche, con l’intenzione di creare un sistema fiscale più equo e giusto per tutti i contribuenti. 

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Il governo sta attualmente lavorando su una riforma fiscale volta a ridisegnare l’imposta sul reddito delle persone fisiche, al fine di raggiungere l’equità orizzontale, ovvero far versare le stesse imposte a tutti i tipi di contribuenti, indipendentemente dall’attività che svolgono e dal tipo di reddito.

Riforma fiscale, cosa prevede la bozza

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La bozza della riforma fiscale prevede diverse novità per quanto riguarda l’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, con l’obiettivo di garantire un’imposta uguale per tutti i contribuenti, inclusi lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi.

Come funziona l’attuale sistema IRPEF

L’attuale sistema dell’IRPEF prevede delle differenze significative a favore dei redditi medio-bassi da lavoro dipendente, grazie al bonus 80 euro e alle detrazioni d’imposta specifiche. Questo porta ad un’effettiva differenza nell’imposta da versare per le diverse categorie di contribuenti che guadagnano lo stesso reddito.

Equità orizzontale

La riforma fiscale proposta mira a una progressiva applicazione della medesima area di esenzione fiscale e del medesimo carico compositivo, indipendentemente dalla natura del reddito prodotto, con priorità per l’equiparazione tra redditi di lavoro dipendente e redditi di pensione.

Le linee d’azione per dipendenti e autonomi

La seconda linea d’azione consente ai dipendenti di dedurre le spese sostenute per la produzione del proprio reddito, come gli spostamenti per andare al lavoro o l’acquisto di materiale e attrezzature per lavorare, mentre la terza linea d’azione è rivolta agli autonomi che possono dedurre i contributi previdenziali, ma che attualmente non vanno ad abbattere il “reddito complessivo” usato come parametro per l’applicazione di ulteriori detrazioni, inclusi quelli per carichi di famiglia. La riforma fiscale proposta prevede la possibilità di deduzione piena dal reddito complessivo, al fine di correggere la disparità.