Riforma fiscale, nuova scadenza per i debiti fiscali: quali sono le conseguenze

Matteo Bertocci
  • Laureando presso l'Università di Perugia
09/08/2023

Quali sono le novità in arrivo, tramite riforma fiscale, per i contribuenti? Andiamo insieme oggi a vedere le ultime notizie in tema di riforma fiscale

Riforma fiscale, nuova scadenza per i debiti fiscali: quali sono le conseguenze

Una riforma fiscale in arrivo promette novità per i contribuenti: gli enti riscossori non potranno più richiedere un debito fiscale dopo 5 anni dall’affidamento della cartella esattoriale. Questa mossa, vista da alcuni come un vero e proprio condono, è stata introdotta attraverso un processo ordinario anziché eccezionale, nell’obiettivo di migliorare l’efficienza della riscossione tributaria.

Scadenza debiti fiscali e vantaggi per i contribuenti

Riforma fiscale, nuova scadenza per i debiti fiscali: quali sono le conseguenze

Secondo la legge di delega fiscale approvata, al termine del quinto anno successivo all’affidamento delle quote non riscosse, le cartelle fiscali considerate inesigibili saranno scaricate automaticamente. Tuttavia, questa misura non garantisce ai contribuenti di non dover pagare. Una volta scaricato il credito fiscale, l’ente creditore (come il Comune, l’Inps o l’Inail) ha due opzioni: riavviare la riscossione se c’è la possibilità di recuperare il credito, o affidare la riscossione a soggetti privati, con il riconoscimento di una quota della somma recuperata.

Vantaggi e svantaggi della scelta

Riforma fiscale, nuova scadenza per i debiti fiscali: quali sono le conseguenze

Questo cambiamento ha effetti sia positivi che negativi. Da un lato, i contribuenti non saranno più “inseguiti” dal Fisco, il che rappresenta un chiaro vantaggio per loro. Dall’altro lato, gli enti creditori, come i Comuni che affidano le cartelle all’Agenzia delle Entrate-Riscossioni (AdER), potrebbero affrontare entrate mancate se non riescono a iniziare nuove procedure. Questo potrebbe causare squilibri nei bilanci e complicare la gestione finanziaria.

La sfida dell’efficienza nella riscossione e responsabilità dell’agente di riscossione

La scelta di scaricare i debiti fiscali rappresenta una sfida per l’efficienza nella riscossione. La questione principale è la capacità dell’Agenzia delle Entrate-Riscossioni (AdER) di gestire tutti i debitori. Le stime della Corte dei Conti indicano che servirebbero milioni di fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti per riscuotere tutti i crediti fiscali, il che è praticamente impossibile.

La legge prevede un equilibrio tra l’ente creditore e l’ente riscossore. L’agente di riscossione deve garantire la notifica tempestiva dell’atto entro 9 mesi dall’affidamento dell’incarico. Se la mancata riscossione è dovuta a colpa grave, dolo o violazione delle norme di tutela del diritto di credito, l’agente ne è ritenuto responsabile.

Verifica delle attività di recupero

Infine, spetta al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) verificare le attività di recupero poste in essere dall’agente di riscossione.

In conclusione, la riforma fiscale introduce una nuova scadenza per i debiti fiscali, ma si apre un dibattito sugli impatti complessivi e sulla gestione futura della riscossione tributaria. Resta da vedere come questa misura influenzerà i contribuenti e gli enti creditori nel lungo termine.