Riforma Pensione di cittadinanza: le novità introdotte dal Decreto Lavoro
La riforma della pensione di cittadinanza e del reddito di cittadinanza introdotta dal decreto “Lavoro” prevede che l’indennità sarà erogata solo alle famiglie con almeno una persona di almeno 67 anni, e l’importo dell’assegno dipenderà dal reddito familiare.
Il decreto Lavoro del 1° maggio 2023 ha introdotto importanti novità riguardanti la pensione di cittadinanza e il nuovo assegno di inclusione. Secondo la nuova normativa, l’indennità sarà erogata solo se il nucleo familiare è composto da almeno una persona di almeno 67 anni. Inoltre, l’importo del nuovo assegno di inclusione sarà influenzato dal reddito familiare.
Pensione di cittadinanza: requisiti e importo
Il governo Meloni ha previsto il ripristino della pensione di cittadinanza per i cittadini di età pari o superiore a 67 anni, o a membri con un’età inferiore ma affetti da disabilità grave e non autosufficienza. L’importo annuo massimo dell’assegno potrà raggiungere i 7.560 euro.
Assegno di inclusione: aiuto per l’affitto e importo
L’assegno di inclusione è costituito da due parti, una per l’assistenza e l’altra per il pagamento dell’affitto. L’importo massimo annuo per l’assistenza prevede un’aggiunta al reddito delle famiglie beneficiarie fino a 6.000 euro all’anno. Tuttavia, il tetto può salire a 7.560 euro all’anno lordi se nella famiglia ci sono persone di almeno 67 anni di età o con disabilità grave o non autosufficienza. L’aiuto per il pagamento dell’affitto è di 3.360 euro all’anno, pari a 280 euro al mese.
Requisiti d’accesso
L’assegno di inclusione sarà concesso alle famiglie con membri minori, disabili o di almeno 60 anni. Tuttavia, almeno uno dei componenti della famiglia deve essere non occupabile per poter accedere all’assegno. L’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) massimo rimane lo stesso dell’attuale reddito di cittadinanza, ovvero 9.360 euro.
Calcolo dell’importo
Per l’assegno di inclusione, l’importo massimo annuo per l’assistenza prevede un’aggiunta al reddito delle famiglie beneficiarie fino a 6.000 euro all’anno, ma può salire a 7.560 euro all’anno lordi. L’importo destinato all’affitto di casa sarà di 280 euro al mese.