Rimborsi fiscali 2023: guida alle scadenze e modalità di presentazione delle domande

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
20/10/2023

La comprensione dei termini di rimborso fiscale e delle modalità di presentazione delle richieste è fondamentale per gestire in modo efficace le questioni fiscali, includendo il punto di partenza per la decorrenza dei termini e le alternative disponibili. Questa conoscenza aiuta a pianificare le finanze in modo efficiente e a tutelare i diritti fiscali.

Dichiarazione, Redditi

Comprendere i requisiti di restituzione relativi a una dichiarazione dei redditi o a una dichiarazione fiscale è di cruciale importanza per ogni individuo o azienda, indipendentemente dalle dimensioni.

Inoltre, essere consapevoli della data di scadenza per la ricezione di un rimborso fiscale e/o di un credito fiscale permette di pianificare in modo adeguato le proprie finanze, tenendo conto degli aspetti fiscali.

Ritenuta diretta vs. versamento diretto

dichiarazione-redditi

L’Agenzia delle Entrate aveva segnalato di ricevere richieste da parte del personale riguardo all’acquisizione dei dati relativi ai salari (importi ricevuti e ritenute effettuate) necessari per presentare domande di rimborso delle tasse trattenute.

Di conseguenza, si voleva sapere se il periodo di 48 mesi per presentare domande di rimborso da parte dei dipendenti interessati iniziasse da ogni singolo pagamento salariale in cui fosse inclusa l’indennità oggetto della ritenuta o se potesse essere considerato l’intero periodo fiscale (nel caso specifico il 2016).

Modalità di riscossione delle imposte

L’Amministrazione finanziaria ha spiegato che il Decreto del Presidente della Repubblica n. 602/73 prevede che le imposte sul reddito siano raccolte mediante ritenuta diretta o versamenti diretti.

La ritenuta diretta è il metodo di riscossione delle imposte effettuato direttamente dalle Amministrazioni dello Stato, che trattenendo somme e valori costituenti reddito di lavoro dipendente agiscono per conto del percipiente.

Decorrenza dei termini di rimborso

L’articolo 37 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 602/73 stabilisce che un contribuente soggetto a ritenuta diretta può presentare una richiesta di rimborso all’Intendente di Finanza della provincia in cui ha il domicilio fiscale entro 48 mesi, se si è verificato un errore materiale, una duplicazione o una totale o parziale inesistenza dell’obbligazione fiscale.

Determinazione del Dies A Quo

L’Agenzia delle Entrate sottolinea che, in linea con l’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità, il punto di partenza da cui inizia a decorrere il periodo di 48 mesi deve essere individuato nel giorno in cui sono effettuati i singoli pagamenti in acconto, a condizione che, al momento dell’effettuazione, risulti che questi pagamenti non siano dovuti.

Ciò è dovuto al fatto che, in tali circostanze, l’interesse e la possibilità di richiedere il rimborso esistono già in quel momento, poiché il contribuente è in grado di determinare se deve o meno pagare l’importo fiscale e in che misura.

Alternative alla richiesta di rimborso

L’articolo 2, comma 8, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 322/98 offre un’alternativa alla richiesta di rimborso. Se i percipienti hanno presentato la dichiarazione annuale dei redditi (modello 730/UNICO) per recuperare le imposte in eccesso versate, possono comunque presentare una dichiarazione integrativa per ciascun anno, entro i termini di decadenza dell’azione di accertamento.

In base al successivo comma 8-bis, se la dichiarazione integrativa viene presentata entro i termini della dichiarazione relativa all’anno d’imposta successivo, il credito può essere immediatamente compensato. Tuttavia, se la dichiarazione integrativa viene presentata oltre i termini, il credito può essere utilizzato in compensazione solo per pagare i debiti futuri.