Rimborso 730, ulteriori ritardi: quando arriva il pafamento?
Possibili ritardi dei rimborsi del 730 2023, i tempi previsti e controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate cambiano ancora. Scopriamo insieme e quando arrivano e cosa cambia.
I tempi di ricezione dei rimborsi del 730 2023 da parte dell’Agenzia delle Entrate possono subire dei ritardi anche quest’anno. Di solito, i rimborsi Irpef del 730 2023 vengono accreditati con la retribuzione del mese successivo a quello in cui il datore di lavoro riceve il prospetto di liquidazione, ovvero dopo il calcolo del credito o del debito d’imposta.
Per i pensionati, invece, l’attesa è di solito più lunga. I tempi per i rimborsi seguono la regola della “seconda mensilità”, il che significa che le operazioni di conguaglio vengono effettuate a partire dal secondo mese successivo all’invio della dichiarazione dei redditi.
730 pagamenti in ritardo: cause e soluzioni
Secondo le ultime notizie, i primi rimborsi del 730 2023 dovrebbero essere erogati a partire da luglio. Tuttavia, ci potrebbero essere dei ritardi, soprattutto nei mesi di giugno e luglio, considerando che durante questo periodo i Caf e i commercialisti sono molto impegnati nella compilazione delle dichiarazioni dei redditi.
Questo può comportare ritardi nella trasmissione delle dichiarazioni stesse e nell’elaborazione dei dati, influenzando di conseguenza i tempi di pagamento dei rimborsi.
Inoltre, la versione precompilata del modello 730 è stata resa disponibile dall’11 maggio, il che contribuisce ad allungare ulteriormente i tempi per i rimborsi. Questo è particolarmente vero nel caso in cui un contribuente decida di apportare modifiche ai dati inseriti.
730, pagamento a marzo 2024?
Oltre ai possibili ritardi, l’Agenzia delle Entrate ha il potere di erogare i rimborsi del 730 durante tutto l’anno di presentazione della dichiarazione dei redditi, anche in ritardo rispetto ai tempi stabiliti. Di solito, i rimborsi avvengono tra giugno e ottobre, ma questi sono tempi variabili che dipendono dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate può pagare i rimborsi anche in anni successivi, a condizione che sussistano determinate circostanze, come la modifica della dichiarazione dei redditi precompilata direttamente da parte del contribuente, la presenza di incoerenze nella dichiarazione dei redditi o un credito Irpef superiore a 4.000 euro derivante da detrazioni per carichi di famiglia o eccedenze di imposta di anni precedenti.
Nel caso si verifichi una di queste situazioni, i tempi per ottenere i rimborsi del 730 2023 si allungano a causa dei controlli che l’Agenzia delle Entrate deve effettuare. Di solito, questi controlli si concludono entro quattro mesi dalla scadenza di presentazione del modello 730, quindi il rimborso potrebbe avvenire anche nel mese di marzo dell’anno successivo.