Rimborso spese per lavoratori autonomi: come funziona
Lavoratori autonomi e professionisti affrontano la questione dei rimborsi spese, che possono contribuire al reddito tassabile o essere esclusi a seconda del contesto. Mentre i rimborsi per costi sostenuti entrano nel reddito da lavoro autonomo, quelli per spese vive anticipate possono essere esclusi
Lavoratori autonomi e professionisti si ritrovano spesso nella situazione di anticipare spese per conto dei clienti, le quali verranno in seguito rimborsate. Ma come influisce questo rimborso spese sulla tassazione del reddito imponibile? In questo articolo, esploreremo se e quando il rimborso spese entra a far parte del reddito imponibile, influenzando quindi le tasse.
Rimborso spese: di cosa si tratta
Il rimborso spese, da precisare, è diverso dall’onorario pattuito per il servizio. È il rimborso dei costi sostenuti dal lavoratore per conto del cliente al fine di completare l’incarico. Esistono due tipi principali di rimborso spese: quello per i costi anticipati dal professionista e quelli sostenuti per eseguire il lavoro in modo adeguato.
Va sottolineato che i rimborsi spese ricevuti per i costi sostenuti rientrano nel reddito da lavoro autonomo, come stabilito dall’Agenzia delle Entrate. Questi rimborsi, essendo correlati alla produzione del reddito, contribuiscono all’ammontare tassabile su cui si calcolano le imposte. Questo vale anche per spese quali trasporto, vitto, alloggio e spese anticipate per conto del cliente.
Per alcuni professionisti è previsto un rimborso forfetario per spese generali, che costituisce una percentuale dell’onorario. Questo rimborso aggiuntivo rientra nella base imponibile per le tasse.
Tuttavia, esiste una categoria di rimborso spese che non contribuisce al reddito imponibile: l’anticipo delle spese vive sostenute dal professionista a nome o per conto del committente. Queste spese devono essere documentate a nome del cliente e non possono essere dedotte dal reddito del professionista.
Quando il cliente rimborsa le spese sostenute, il professionista deve emettere un documento che evidenzia le spese anticipate, escluse dalla ritenuta d’acconto e dall’IVA.
Rimborso spese: non concorre alla formazione di reddito per le spese vive
È importante notare che la situazione per i lavoratori dipendenti è differente. Nel caso dei dipendenti, il datore di lavoro può erogare rimborsi spese, come per trasferte o altri costi sostenuti. Questi rimborsi, anche se forfettari, non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente. Ciò include spese per viaggi, vitto, alloggio, trasporti e indennità chilometriche.
In sintesi, il rimborso spese per lavoratori autonomi e professionisti può o meno influenzare il reddito imponibile a seconda delle circostanze. Mentre i rimborsi per costi sostenuti rientrano nella base tassabile, quelli relativi alle spese vive anticipate per conto del cliente possono essere esclusi. È fondamentale comprendere queste differenze per gestire correttamente la tassazione e la contabilità, evitando possibili inconvenienti con le autorità fiscali.