Rincari benzina in Europa: Italia ai primi posti
L’aumento del prezzo dei carburanti non è una questione solamente italiana: i rincari, infatti, si stanno verificando in tutti i paesi europei, come emerge dall’ultimo report del Global Petrol Prices. Se si fa riferimento alla benzina, tuttavia, l’Italia è tra le nazioni che ha registrato gli aumenti maggiori: vediamo insieme la graduatoria completa.
L’autunno all’insegna dell’aumento dei prezzi dei carburanti continua a pesare sulle tasche degli italiani, ma non solo. Secondo l’ultimo report pubblicato dal Global Petrol Prices, infatti, in tutti i paesi europei si sono registrati rincari notevoli su benzina, gas e diesel, che hanno toccato prezzi record in ogni stato del continente.
Vediamo perché continuano ad aumentare i prezzi e la graduatoria dei prezzi attuali della benzina nei principali paesi europei.
Prezzi benzina: la graduatoria aggiornata
Il Global Petrol Prices ha reso noti gli ultimi dati sull’aumento del costo dei carburanti nel territorio europeo. Di seguito la classifica dei paesi UE con i prezzi medi al litro della benzina più alti:
- Paesi Bassi 1,937 euro;
- Danimarca 1,810 euro;
- Finlandia 1,777 euro;
- Svezia 1,770 euro;
- Grecia 1,753 euro;
- Italia 1,741 euro;
- Portogallo 1,724 euro;
- Germania 1,663 euro;
- Francia 1,644 euro;
- Belgio 1,640 euro;
- Irlanda 1,594 euro;
- Estonia 1,563 euro;
- Slovacchia 1,488 euro;
- Spagna 1,486 euro;
- Lettonia 1,480 euro;
- Lussemburgo 1,477 euro;
- Croazia 1,440 euro;
- Ceca 1,410 euro;
- Lituania 1,399 euro;
- Austria 1,398 euro;
- Ungheria 1,360 euro;
- Malta 1,340 euro;
- Slovenia 1,340 euro;
- Cipro 1,334 euro;
- Polonia 1,283 euro;
- Romania 1,276 euro;
- Bulgaria 1,174 euro.
Rincari prezzo dei carburanti: i motivi
Ma cosa c’è dietro questo aumento rilevante dei prezzi dei carburanti? La causa, anche questa volta, è da ricercare nella materia prima: il petrolio.
I prezzi del petrolio sono crollati all’inizio della pandemia, ma con la ripresa economica la domanda è schizzata alle stelle, determinando un forte aumento dei prezzi. In aggiunta, la carenza di camionisti e i ritardi nelle consegne causati dal protrarsi dell’emergenza sanitaria hanno influenzato in maniera importante l’andamento del mercato.
La sua parte, infine, l’ha fatta anche il mancato accordo tra i Paesi OCSE sull’aumento della produzione di greggio, che avrebbe sicuramente evitato aumenti di queste proporzioni.