Riscatto della laurea: quando non conviene?

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
21/07/2022

Il riscatto della laurea permette di trasformare gli anni dell’università in anni di contributi e in questo modo è possibile anticipare la pensione. Tuttavia, esistono dei casi in cui non viene adottare questa forma di pre-pensionamento. Vediamo insieme.

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Il riscatto agevolato della laurea consente di trasformare gli anni dell’università in anni di contributi e di conseguenza permette di raggiungere anticipatamente la pensione. 

Tuttavia, esistono alcuni casi in cui investire in questa forma di pre-pensionamento non conviene. Vediamo insieme un esempio analizzato da Smileconomy.

Riscatto della laurea: quando non conviene

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Per analizzare la convenienza del riscatto della laurea, Smileconomy ha preso in considerazione il caso di un 30enne, lavoratore dipendente, che ha iniziato a versare i contribuiti all’età di 27 anni e che decide di riscattare i 5 anni di laurea in forma light, a un costo di 18.860 euro al netto del vantaggio della deducibilità fiscale.

Il soggetto analizzato non riuscirebbe ad anticipare l’età pensionabile, fissa a 65 anni e 10 mesi, mentre l’assegno aumenterebbe di 71 euro al mese, passando dai 1.009 euro senza riscatto a 1.080 euro. Al netto del costo del riscatto, però, la ricchezza netta a vita media risulterebbe lievemente più bassa rispetto all’ipotesi senza riscatto: 238.760 euro contro 240.626 euro. Secondo Andrea Carbone, ideatore di Smileconomy è necessario riflettere bene sulla convenienza dell’investimento.

Anche i contributi versati in un fondo di previdenza complementare godono della deducibilità dal reddito, fino a un massimo di 5.164,57 euro annui, un importo sufficiente a dedurre in dieci anni il 100% dell’equivalente del costo del riscatto.

Con il fondo pensione i vantaggi sono sia di ordine economico sia di diversificazione. Da un punto di vista finanziario, i fondi pensione, grazie al rendimento dei mercati, offrono una maggiore ricchezza netta aggiuntiva attesa a vita media, che può arrivare a oltre 260 mila euro rispetto ai 238.760 del riscatto di laurea. Ma i veri vantaggi dei fondi pensione sono altri due: da un lato si sta diversificando il proprio portafoglio pensionistico, non investendo tutti i contributi nell’Inps, che a sua volta li rivaluta in funzione della media quinquennale del Pil; dall’altro si sta investendo in uno strumento che consente anche versamenti aggiuntivi.

Riscatto della laurea: chi può richiederlo?

Laurea

Innanzitutto, per poter riscattare la laurea, è necessario aver conseguito il titolo di studio ma non è possibile riscattare gli anni fuori corso o quelli già coperti da contribuzione obbligatoria. Il costo del riscatto agevolato si aggira attorno ai 5.200 euro per ogni anno riscattato, per un totale che oscilla tra i 21 e i 26mila euro, in base agli anni recuperati.

Il riscatto agevolato è valido anche per i lavoratori che si sono laureati prima del 1996 e hanno optato per il metodo contributivo e per coloro che hanno studiato dopo il 1995.

La domanda per il riscatto della laurea deve essere presentata sul sito dell’Inps, mentre per quanto riguarda l’importo, quest’ultimo può essere versato in un’unica soluzione o in un massimo di 120 rate mensili, senza interessi. Il pagamento può essere fatto tramite pagoPA o addebito diretto sul conto.