Russia: le nuove sanzioni avvicinano il default?
L’Unione Europea sembra aver confermato il sesto pacchetto di sanzioni verso Mosca, il quale dovrebbe avvicinare sempre di più la probabilità di default del Paese. Questo perché ad essere colpito sarà il National Settlement Depository: vediamo insieme di cosa si tratta.
La Russia è sempre più stretta nella morsa economica che l’UE ha deciso di stringere intorno: dalle sanzioni sul petrolio, all’esclusione dal circuito internazionale SWIFT, arriva ora un’altra decisione che potrebbe avere esito devastante sull’economia russa. La nuova lista di sanzioni ha messo di mira i National Settlement Depository, organismo a cui il Ministero delle Finanze russo contava di pagare gli Eurobond.
Con i pagamenti bloccati è verosimile che entro la fine di Giugno scatterà il default.
Russia: pagamenti per i debiti bloccati
Cerchiamo di capire come mai il nuovo pacchetto di sanzioni sarà così grave per l’economia russa. Mosca ha circa 40 miliardi di dollari di debito da pagare, di cui scaduti sono circa due miliardi. E’ chiaro che una super potenza come la Russia non avrebbe problemi a pagare agli USA, ma i nuovi pacchetti di sanzioni americani ed europei hanno bloccato la possibilità di farlo.
Dal lato europeo infatti si è creato un’enorme problematica legata al National Settlement Depository. La Russia con questo organismo poteva convertire i rimborsi degli Eurobond nella valuta originaria, possibilità ora resa impossibile dal sesto pacchetto di sanzioni.
Russia: che succede con il default?
I danni di un possibile default russo sarebbero elevatissimi, in particolare sotto il profilo dell’immagine del Cremlino nel mondo. Aver scatenato una guerra, con potenziali crimini di guerra commessi, ed essere successivamente andati in default renderà quasi impossibile riacquisire credibilità internazionale e sui mercati.
Forse è questo l’effetto che Putin non ha messo in conto al momento dello scoppio della guerra in Ucraina. Anche se lo scontro non sembra volgere al termine, la vittoria morale è sicuramente nelle mani della popolazione ucraina che ha difeso son tutte le forze i propri territori.