Scadenza 730 e Ape sociale: cosa sapere

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
15/07/2023

La stagione del 730 per il 2023 si avvia alla conclusione, e si raccomanda di correggere eventuali errori utilizzando il modello Redditi correttivo entro il 30 novembre. Nel frattempo, le incertezze sulla riforma pensionistica persistono, mentre si avvicinano le scadenze per l’ApE Sociale, un meccanismo flessibile di uscita pre-pensionistica.

Scadenza 730 e Ape sociale: cosa sapere

La stagione del 730 per il 2023 si avvia alla conclusione, offrendo agli contribuenti la possibilità di utilizzare detrazioni e deduzioni per ridurre l’imposta sul reddito. Tuttavia, è fondamentale correggere eventuali errori nel modello 730 inviato, ricorrendo al modello Redditi correttivo entro il 30 novembre 2023.

Incertezze sulla riforma pensionistica e scadenze imminenti

Scadenza 730 e Ape sociale: cosa sapere

Mentre il dibattito sulla riforma del sistema pensionistico e delle forme di uscita anticipata è in stallo, l’approvazione della prossima legge di Bilancio pone seri limiti alle possibilità di intervento del governo e mette a rischio qualsiasi ipotesi di riforma.

Nel frattempo, si avvicinano le scadenze per i trattamenti relativi al 2023. La conferma dell‘ApE Sociale, l’anticipo pensionistico dell’INPS, nella legge di Bilancio è ancora incerta. Tuttavia, la finestra di opportunità per richiedere la certificazione necessaria alla presentazione della domanda sta per chiudersi.

Ape Sociale come supporto pre-pensionistico

L’ApE Sociale rappresenta un meccanismo flessibile di uscita che fornisce un sostegno durante il periodo precedente l’accesso alla pensione di vecchiaia.

Non si tratta di una pensione anticipata, ma di un beneficio finanziato dallo Stato. Questo supporto è riservato a specifiche categorie tutelate, che possono ricevere un sussidio mensile con un importo massimo di 1.500 euro lordi.

Requisiti per accedere

L’accesso all’accompagnamento alla pensione è riservato a individui con almeno 63 anni di età e un certo numero di anni di contributi (30-32 anni o 36 anni, a seconda del gruppo beneficiario). Le quattro categorie ammissibili comprendono disoccupati a fine sussidio di disoccupazione, caregiver familiari conviventi da almeno 6 mesi, invalidi almeno al 74% e addetti a lavori gravosi per un periodo specifico.

Per i primi tre casi, sono richiesti tra i 30 e i 32 anni di contributi, mentre per l’ultimo caso sono richiesti 36 anni. Le mansioni gravose sono definite nell’allegato 3 della Legge di Bilancio 2022. Inoltre, le madri lavoratrici di tutte le categorie possono beneficiare di una riduzione del requisito contributivo di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.

Condizioni e compatibilità

L’accesso a questa prestazione è subordinato alla cessazione dell’attività lavorativa dipendente, autonoma o parasubordinata svolta in Italia o all’estero.

L’ApE Sociale è compatibile con l’esercizio di un’attività lavorativa dipendente o parasubordinata solo se il reddito non supera gli 8.000 euro lordi annui. Inoltre, è possibile svolgere un’attività lavorativa autonoma con un reddito limite di 4.800 euro.

Scadenze e modalità per la richiesta

La prossima scadenza per presentare una richiesta di riconoscimento dell’ApE Sociale è oggi, 15 luglio. Tuttavia, è possibile inviare la domanda anche successivamente, entro il 30 novembre, ma l’accettazione della richiesta sarà subordinata alla disponibilità di risorse residue adeguate.

Per fare domanda, è necessario inviare la richiesta alle sedi territoriali competenti dell’INPS in modalità telematica, utilizzando Spid, Cie o Cns come modalità di identificazione digitale. Gli istituti di Patronato possono fornire assistenza nella presentazione della domanda. L’indennità inizierà ad essere erogata a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda.