Scadenze fiscali novembre 2023: le date da conoscere

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
22/10/2023

Il decreto fiscale introduce una modifica per le Partite IVA con ricavi fino a 170mila euro nel 2022, permettendo loro di posticipare il pagamento del secondo acconto IRPEF al 16 gennaio 2024 o dilazionarlo in cinque rate. Questa misura segue la Riforma Fiscale, con l’obiettivo di distribuire in modo più equo il carico fiscale tra i lavoratori autonomi e anticipare la futura mensilizzazione degli acconti prevista dal 2024.

Calendario

Il decreto fiscale, approvato dal Consiglio dei Ministri insieme alla Legge di Bilancio, introduce una modifica per le Partite IVA con ricavi o compensi fino a 170mila euro nel 2022.

Questi contribuenti possono scegliere di pagare il secondo acconto IRPEF, originariamente in scadenza il 30 novembre, entro il 16 gennaio 2024 oppure dilazionarlo in cinque rate di uguale importo, a partire da questa data.

Ecco come funziona il nuovo calendario e chi può beneficiare di questa opzione.

Riforma fiscale: le ultime novità

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Questa disposizione segue l’indirizzo delineato dalla Riforma Fiscale, mirando a una distribuzione più equa del carico fiscale tra i lavoratori autonomi.

Poiché è prevista da un decreto legge, entrerà immediatamente in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, consentendo un’applicazione tempestiva in vista della scadenza ordinaria del secondo acconto delle imposte del 2023, programmata per il 30 novembre.

Nuovi termini per il pagamento delle imposte

Ecco i nuovi termini per i pagamenti delle imposte del 2023 per i lavoratori autonomi e le Partite IVA:

  • Primo acconto pari al 40%: deve essere pagato entro il 30 giugno o entro luglio per i contribuenti con un Indicatore della Situazione Economica (ISA).
  • Secondo acconto corrispondente al 60% (o un pagamento unico per importi inferiori a 257,72 euro):
    • Entro il 30 novembre 2023 per i redditi superiori a 170mila euro.
    • Entro il 16 gennaio 2024 (in un unico versamento o in cinque rate) per i redditi del 2022 al di sotto di 170mila euro.

“Mensilizzazione” degli acconti per il futuro

È importante notare che questa proroga è valida solo per l’anno corrente e si prevede che dal 2024 si attui la “mensilizzazione” degli acconti, come previsto dalla riforma fiscale.

L’obiettivo del governo era quello di anticipare tale riforma attraverso un adeguamento dei pagamenti, in modo da introdurre una periodicità mensile dei versamenti di acconti e saldi e, se del caso, ridurre la ritenuta d’acconto, al fine di distribuire in modo più equo il carico fiscale nel tempo per i lavoratori autonomi.