Sgravio contributivo per chi assume un percettore del Reddito di Cittadinanza

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
12/09/2022

Il datore di lavoro che assume un percettore di Reddito di Cittadinanza può beneficiare di uno sgravio contributivo e assicurativo. Vediamo nel seguente articolo i dettagli della misura e i casi in cui è possibile beneficiarne.

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È attivo per tutto il 2022 il bonus previsto per le aziende che assumono soggetti che percepiscono il Reddito di Cittadinanza. Questi, infatti, possono beneficiare di importanti sgravi contributivi e assicurativi.

Vediamo insieme tutti i dettagli a riguardo.

Bonus assunzioni RdC:  di cosa si tratta

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Il bonus assunzioni Reddito di Cittadinanza è stato introdotto con il decreto 4/2019, convertito poi nella legge 26/2019, e consiste in uno sgravio contributivo e assicurativo a favore dei datori di lavoro che decidono di assumere soggetti beneficiari di Reddito di Cittadinanza, i quali possono godere di un esonero del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con l’esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL.

Nello specifico, lo sgravio contributivo spetta per un periodo pari alla differenza tra le 18 mensilità di erogazione del RdC e quanto già percepito dal soggetto stesso (ma mai meno di 5 mensilità), e non può essere superiore a 780 euro al mese. Nell’articolo 8 del decreto 4/2019, inoltre, si legge:

“Lo sgravio non può comunque eccedere l’ammontare totale dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro e del lavoratore assunto per le mensilità incentivate, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL”.

Bonus assunzioni RdC: requisiti e domanda

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Per poter accedere al bonus, l’azienda che assume un soggetto percettore di Reddito di Cittadinanza deve rispettare i seguenti paletti:

  • l’assunzione deve essere a tempo pieno e indeterminato;
  • è obbligatorio comunicare alla piattaforma digitale dedicata al RdC le disponibilità dei posti vacanti;
  • vige il divieto di licenziamento del beneficiario di RdC (salvo il caso di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo). In caso contrario il datore di lavoro sarà tenuto alla restituzione dell’incentivo fruito maggiorato delle sanzioni civili;
  • qualora ce ne fosse bisogno, il datore è obbligato a stipulare un patto di formazione presso un centro per l’impiego con il quale viene garantito al beneficiario percettore di RdC un percorso formativo o di riqualificazione professionale.

La procedura di invio della domanda è telematica e a disposizione sul sito dell’INPS (modulo “SRDC – Sgravio Reddito di Cittadinanza“).

Una volta inoltrata la richiesta l’INPS procederà con la verifica degli obblighi spettanti al datore di lavoro analizzati in precedenza: in caso di accoglimento della domanda, sarà lo stesso Istituto a calcolare l’ammontare e la durata del beneficio sulla base dei contributi previdenziali e assistenziali relativi al soggetto assunto.