Siccità: ecco i problemi per l’economia
Il problema della siccità sta diventando molto grave, in particolare nelle regione del Nord Italia, dove i fiumi e le riserve idriche scarseggiano come raramente si era visto rima. Si sta cercando di capire come risolvere la questione, ma al contempo i danni per l’economia, soprattutto agricola, potrebbero essere enormi.
L’allarme siccità si sta allargando a macchia d’olio, coinvolgendo in particolare le città del Nord Italia, fino ad arrivare alle regioni appenniniche. Il governo sta cercando di capire quale può essere la migliore soluzione per il problema, al punto da chiedere ai produttori di energia idroelettrica di smettere di utilizzare l’acqua per scopi energetici, ma di canalizzarla per usi umani.
Siccità: allarme per l’agricoltura
I rischi principali legati alla siccità, sono quelli che sta correndo il settore dell’agricoltura, pesantemente colpito dalla scarsità d’acqua a disposizione per i campi coltivati. I sistemi di irrigazione rischiano il collasso, e questo potrebbe causare danni per milioni di euro al fondamentale settore dell’agricoltura italiano.
«L’acqua per il comparto agricolo è agli sgoccioli, tutta la disponibilità è stata impiegata per coprire la necessità nei prossimi 10 giorni», afferma il rappresentante Enel per la Lombardia. I timori si allargano in seguito anche all’acqua potabile e ai rischi per gli abitanti delle zone più colpite.
Siccità: problemi anche per l’energia
I problemi però non si fermano al settore dell’energia, ma si allargano anche a quello energetico. In particolare, Enel ha deciso di spegnere la centrale idroelettrica di Isola Serafini di San Lazzaro. Questo in quanto si trova al centro del Po, che rappresenta il fulcro del problema, in quanto il livello dell’acqua in alcuni punti è inferiore di circa 4 metri.
La chiusura è inoltre legata al canalizzare le attuali risorse all’uso umano, sia idrico che all’irrigazione, in quanto la crisi potrebbe propagarsi per ancora molto tempo e distruggere moltissime coltivazioni della Pianura Padana.