Siccità: l’acqua verrà razionata?
Preoccupa la questione siccità, in particolare nel Nord Italia, dove ormai le piogge si fanno attendere da settimane e i fiumi sono quasi completamente senza acqua. Il problema è serio e potrebbe portare a dei seri problemi per l’economia italiana. Quali contromisure verranno adottate?
Peggiora il problema della siccità, con molte zone d’Italia a rischio a causa della mancanza d’acqua. A terminare sono anche le riserve, ecco perché la protezione Civile sta considerando il razionamento dell’acqua, in particolare nelle ore diurne. Oltre a questo, è assai probabile che venga diramato lo stato di emergenza, così da poter prendere delle decisioni tempestive.
Siccità: di quanto è diminuita la pioggia in Italia?
L’origine della siccità in Italia è da ritrovarsi nella scarsità delle piogge, che ormai non si fanno vedere con continuità da mesi interi. Tale riduzione, unita al caldo eccezionale che ormai dal 20 Maggio sta tenendo sotto scacco il Bel Paese, sta facendo terminare le risorse di acqua a disposizione degli italiani. Quanto stanno incidendo i cambiamenti climatici?
Il capo della Protezione Civile Curcio ha spiegato che l’origine del problema sono i cambiamenti climatici. “Sono anni che parliamo di cambiamenti climatici, si discute su cosa siano i cambiamenti climatici, di come impattano sul nostro territorio questo periodo è una fotografia fedele di questi ragionamenti. La fotografia italiana è un 40-50% di quantità di acqua piovuta in meno quest’anno rispetto alle medie degli ultimi anni. Abbiamo avuto fino al 70% di neve in meno”.
Siccità: ecco le conseguenze
Vediamo ora quali potrebbero essere le conseguenze della siccità in Italia. In primis, si potrebbe prende la decisione estrema di razionare l’acqua, in particolare nelle zone più colpite del Nord Italia. In questo modo l’utilizzo dell’acqua sarà consentito in una forma più limitata rispetto a quanto avviene normalmente.
In seguito aumenta vertiginosamente il pericolo incendi: se si considera il livello di rischio adottato nel 2020, si nota come quello di quest’anno sia ben 6 volte superiore. Il pericolo per le economie coinvolte è elevatissimo, in particolare per l’agricoltura e gli allevamenti.