Siccità: via ai primi razionamenti d’acqua

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
16/03/2023

La siccità spaventa l’Italia: alcune Regioni hanno iniziato a porre in essere le prime limitazioni all’utilizzo dell’acqua onde evitare di trovarsi senza nei periodi più caldi. Vediamo quali sono le prime regole da tenere a mente per risparmiare acqua.

Acqua

La siccità preoccupa sempre di più in Italia. La situazione è sempre più difficile in diverse parti d’Italia, dove da mesi ormai perdura una condizione grave di deficit idrico rispetto ai valori medi stagionali. Il governo si sta adoperando per gestire al meglio la vicenda, al punto che Giorgia Meloni ha intenzione di istituire una camera di regia ad hoc.

Siccità: via alla proroga di 12 mesi dello stato di emergenza

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Tra le prima decisioni prese in tema di siccità da parte del governo vi è quella di estendere lo stato di emergenza per altri 12 mesi. Le piogge degli ultimi giorni sono stati una mano santa ma non saranno sufficienti a colmare le mancanze idriche di cui avremmo bisogno.

Siccità: il piano di Zaia

Tra le Regioni più colpite vi è il Veneto. Il governatore Zaia ha deciso di firmare un importante piano che prevede un utilizzo saggio e limitato delle risorse idriche. Si tratta della prima Regione che impone delle limitazioni: vediamo in cosa consistono.

Limitazioni acqua: come funzionano?

Vediamo cosa contiene il piano Zaia per gestire la scarsità d’acqua e quali sono le limitazioni imposte ai residenti. Si raccomanda per esempio di usare gli elettrodomestici a pieno carico, fare la doccia al posto del bagno, chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti, utilizzare l’acqua di lavaggio degli alimenti freschi per annaffiare le piante. Verranno inoltre chiuse le fontane a getto continuo in tutte le città del Veneto.

Siccità: bere acqua del mare è una soluzione?

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Il governatore del Veneto ha concluso con una provocazione: in caso di siccità berremo l’acqua del mare? Ecco le sue parole a riguardo:

Abbiamo una risorsa, il mare, che non dobbiamo più guardare distrattamente. Bisogna però capire quanto ci costerà il bilancio energetico, perché trasformare l’acqua salata in acqua dolce richiede energia. Ma se riusciamo, anche con le fonti rinnovabili, a mettere in piedi un sistema che ci porta ad un’economia circolare, perché no? Lo fanno gli israeliani, lo fanno altri Paesi e città come Dubai, dove ci sono giardini, palme e tutto ciò è sostenuto dalla desalinizzazione.