Sismabonus 2023: detrazione, importi e beneficiari

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
31/01/2023

È stato confermato fino al 2024 il sismabonus, l’incentivo che permette di accedere ad una detrazione fiscale dal 50 all’85% calcolata sulle spese sostenute per realizzare gli interventi di riduzione del rischio sismico su edifici già esistenti. Vediamo nel dettaglio come funziona la misura e in quali casi si può accedere.

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Confermata la proroga al 31 dicembre 2024 del Sismabonus, l’incentivo riconosciuto a chi effettua lavori di riduzione del rischio sismico su edifici già esistenti.

Vediamo nel seguente articolo quando si può accedere al bonus e quali sono le detrazioni.

Sismabonus 2023: cos’è e quando spetta

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È stato confermato anche per il 2023 il Sismabonus, l’incentivo che consente di portare in detrazione le spese sostenute per effettuare i lavori di riduzione del rischio sismico, migliorando la classe sismica dell’immobile oggetto dell’intervento.

Nello specifico, come si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate:

I contribuenti che eseguono interventi per l’adozione di misure antisismiche sugli edifici possono detrarre una parte delle spese sostenute dalle imposte sui redditi. La detrazione può essere richiesta per le somme spese nel corso dell’anno e può essere ceduta se relativa a interventi effettuati su parti comuni di edifici condominiali. La percentuale di detrazione e le regole per poterne fruire sono diverse a seconda dell’anno in cui la spesa viene effettuata. Sono concesse detrazioni più elevate quando alla realizzazione degli interventi consegua una riduzione del rischio sismico.

Sismabonus 2023: le percentuali di detrazione

L’aliquota della detrazione può andare dal 50 all’85% in base a determinati parametri e alla tipologia di lavoro compiuta sull’edificio:

  • detrazione del 50% per gli interventi che non apportano alcun miglioramento della classe sismica dell’edificio oggetto dei lavori;
  • detrazione del 70% per gli interventi che apportano il miglioramento di una classe sismica dell’edificio oggetto dei lavori;
  • detrazione dell’80% per gli interventi che apportano il miglioramento di due classi sismiche dell’edificio oggetto dei lavori;
  • detrazione dell’85% solamente per i condomini nel caso in cui gli interventi apportino il miglioramento di due classi sismiche.

La detrazione applicata viene suddivisa in cinque quote annuali di pari importo.

Sismabonus 2023: importi e beneficiari

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L’agevolazione è rivolta sia ai contribuenti soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) sia ai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (IRES). Gli interventi possono essere realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo e su quelli utilizzati per le attività produttive, situati sia nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) sia nelle zone sismiche a minor rischio (zona sismica 3).

Il limite di spesa massimo su cui calcolare la detrazione è fissato per il 2023 in 96 mila euro per ogni unità immobiliare, con gli interventi che, per essere agevolabili, non devono essere stati realizzati prima del 2017.

Per poter accedere alla misura è richiesta obbligatoriamente sui lavori realizzati una perizia eseguita da un professionista di progettazione strutturale o di direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico in possesso di una laurea in ingegneria o in architettura.