Smart working. ecco le novità dal 1° Agosto

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
24/07/2022

Lo smart working è una delle modalità lavorative che ha rivoluzionato la vita dei lavoratori italiani: riscoprire la casa e le comodità di lavorare al pc stanno facendo riflettere i legislatori. Le regole infatti cambieranno dal 1° Agosto, vediamo in che modo e cosa succederà da quella data in poi.

Lavoro

Sono in arrivo delle novità molto importanti per quanto riguarda lo smart working: a partire dal 31 Luglio infatti sono in scadenza le modalità con il vecchio ordinamento e dunque le norme dovranno essere aggiornate. Fino alla fine di Luglio infatti vi è ancora la possibilità di svolgere il lavoro interamente in smart, mentre a partire da Agosto le cose cambieranno.

Vediamo come e perché.

Smart working: ecco per chi rimarrà al 100%

Lavoro

Vediamo in primis quale categoria di lavoratori rimarrà in smart working al 100%, anche dopo le introduzioni delle nuove leggi. Tale chance è rimasta a capo delle famiglie che lavorano nel settore privato e che hanno almeno un figlio sotto ai 14 anni di età. Tutto ciò sarà possibile a patto che l’altro genitore sia:

beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa.

Dal 1° Agosto infatti cambieranno le regole e i piani del lavoro agile dovranno essere concordati con l’azienda stessa in cui si lavora.

Smart working: ecco le novità dal 1° Agosto

Lavoro

Vediamo quali sono le novità per lo smart working a partire dal 1° Agosto. Fino al 31 luglio possono lavorare in smart working coloro che hanno maggior probabilità di contrarre il virus. Per tali categorie è previsto lo svolgimento al 100% dell’attività in smart. Chiaramente la condizione medica deve essere certificata da un professionista e deve essere derivante appunto da:

immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o, comunque, da comorbilità che possono caratterizzare una situazione di maggiore rischiosità accertata dal medico competente, nell’ambito della sorveglianza sanitaria, a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione lavorativa.