Stipendi a rischio per il personale sanitario: busta paga ridotta?

Matteo Bertocci
  • Laureando presso l'Università di Perugia
21/10/2022

A rischio l’aumento in busta paga per circa 600mila lavoratori del comparto sanità. Ecco perché e cosa succederà.

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L’aumento di stipendio rischia di saltare. Per circa 600mila persone potrebbe sfumare l’incremento in busta paga di 175 euro lordi al mese. L’accordo raggiunto tra sindacati e ARAN sul contratto del comparto sanità, a cui anche il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera. Uno scontro tra medici e infermieri, infatti, potrebbe quantomeno rallentare l’iter per il pagamento degli arretrati e degli aumenti in busta paga. I medici, infatti, dicono che gli infermieri vogliono ottenere funzioni sanitarie che non gli competono, mentre gli infermieri, secondo il contratto, possono ottenere ruoli manageriali nelle strutture sanitarie.

Da questo scontro potrebbe quindi scaturire uno slittamento degli aumenti del personale sanitario non medico. Vediamo subito cosa sta succedendo.

Stipendi: il rinnovo del contratto per infermieri e sanitari

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Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al nuovo contratto del comparto sanità che riguarda tutti i dipendenti del settore, esclusi i medici. Per l’ok definitivo si attende il parere della Corte dei Conti, poi potranno partire gli aumenti e gli arretrati. Ma, come spiega il Messaggero, i medici hanno deciso di protestare proprio con la Corte dei Conti. Anaao-Assomed e CIMO-FESMED hanno inviato una lettera per dire che il personale sanitario “non può gestire processi clinico-assistenziali e diagnostici”. Compiti che, a loro giudizio, spetterebbero solo ai laureati in medicina.

Aumenti a rischio?

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I medici protestano sostenendo che questo contratto potrebbe anche causare dei contenziosi. In particolare viene contestato dalle sigle l’articolo 28 dell’intesa firmata dai sindacati e dall’ARAN, che regola “incarichi di funzione organizzativa”. Ovvero si prevede che il personale sanitario possa avere responsabilità gestionali e amministrative.

Per gli infermieri, si tratta di un’ingerenza, anche perché il contratto è stato già sottoposto al vaglio di governo e regioni. Anche il presidente dell’ARAN, Antonio Naddeo, si dice sorpreso per la protesta dei medici e ricorda che il contratto prevede che “resti ferma la sovraordinazione nell’ambito dell’organizzazione aziendale e le peculiari competenze e responsabilità del dirigente per tutte le tipologie di incarico”. Gli infermieri nominati direttori di distretto sanitario in Italia, in realtà, esistono già: sono 15 nel 2022. Quindi si andrebbe a normare una situazione di fatto già esistente.

Sembra probabile che gli aumenti vengano confermati, così come gli arretrati. Questa protesta potrebbe però rallentare l’iter per il via libera definitivo al rinnovo del contratto: il rischio è che si slitti di qualche altro giorno e gli aumenti in busta paga potrebbero quindi arrivare più tardi.