Stipendi statali in aumento: anticipo in arrivo a novembre
Il contratto dei dipendenti pubblici potrebbe essere rinnovato in anticipo? Questa è l’ipotesi avanzata dal Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, che ha espresso la volontà di anticipare gli aumenti contrattuali che diventeranno certezza a partire dal 2024.
Per gli statali potrebbe esserci una notizia più che positiva a partire dal mese di novembre 2023. Secondo alcune indicazioni che sono arrivate dal Ministro della Pubblica Amministrazione, gli aumenti previsti per il rinnovo dei contratti degli statali – e che sarebbero dovuti partire dal 2024 – potrebbero essere anticipati già nella prossima busta paga.
Vediamo insieme come mai e quali saranno gli importi che si potranno ricevere.
Novembre 2023: gli aumenti degli stipendi
Come preannunciato infatti dal ministro Zangrillo, ci sarà la possibilità di anticipare gli aumenti previsti da contratto per gli statali tutti nella busta paga di novembre 2023. L’ipotesi al momento è al vaglio del governo, e non è detta che venga confermata. In tutto la cifra stanziata è di 2 miliardi, che sarebbero erogati in anticipo tramite cedolini, che porterebbero di conseguenza all’aumento dello stipendio già da novembre.
Stipendi in aumento: i beneficiari
Quali sono le categorie di dipendenti statali che dovranno aspettarsi l’aumento in busta paga? In particolare, questo aumento sarà garantito a tutti coloro che lavorano nell’ambito della sicurezza, quindi coloro che sono nel corpo della Polizia fino all’Esercito.
Aumento e anticipo: come funziona
L’aumento previsto per i contratti statali equivale al 3,35 per cento dello stipendio, per una cifra che si aggira tra i 50 e i 149 euro e che deve essere considerata come moltiplicata per tutte e 13 le mensilità che spettano al lavoratore. Come anticipato, l’ipotesi è che l’aumento venga pagato in un’unica soluzione insieme alla busta paga di novembre.
Stipendi statali: ulteriore aumento
Quello di cui abbiamo parlato è un aumento che dipende dalla modifica del contratto. Non solo, i lavoratori statali beneficeranno anche di quello che arriverà dal taglio del cuneo fiscale, che con tutta probabilità sarà confermato nella prossima legge di Bilancio.