Stipendio badanti: il salario minimo
Desta preoccupazione il probabile scenario in cui potrebbero trovarsi numerose famiglie che necessitano di colf e badanti: il nuovo limite di paga oraria fissato a 9 euro potrebbe essere eccessivo per molte di queste. Scopriamo tutti i dettagli della vicenda.
La svolta dell’introduzione del salario minimo europeo, approvato nella giornata di ieri dal Consiglio Europeo, potrebbe portare con sé alcune problematiche legate alle famiglie che necessitano di colf e badanti. Con il nuovo limite minimo fissato a 9 euro l’ora, il costo mensile potrebbe lievitare a due mila euro al mese per 54 ore settimanali, cifra insostenibile per molte delle famiglie bisognose.
Cerchiamo di capire come interverranno le istituzioni.
Salario minimo europeo: colf e badanti oltre i due mila euro al mese
Qualora dovessero essere confermate le cifre che sono trapelate, lo stipendio minimo da fissare per il lavoro di badante o colf per anziani e bisognosi sarebbe di 9 euro l’ora. Considerando una settimana lavorativa di 54 ore, una colf andrebbe a costare ad una famiglia ben due mila euro al mese.
Ma la direttiva europea non obbliga i paesi membri ad utilizzarla: coloro che scelgono di non utilizzarla dovranno attuare l’80% della copertura minima prevista dal contratto collettivo di riferimento. Tale previsione aumenta d’importanza la contrattazione collettiva all’interno dell’ordinamento italiano.
Salario minimo: le associazioni alzano la voce
Non si sono fatte attendere le perplessità delle associazioni che hanno sottoscritto i contratti collettivi di categoria. Ad oggi infatti la remunerazione per tali lavori è di 5,86 euro l’ora per la colf e a 6,93 euro l’ora per la badante: qualora dovessero essere alzate fino a 9 euro l’ora, la spesa diventerebbe difficilmente sostenibile per le famiglie, che già ora faticano a permettersi un servizio del genere.
La richiesta principale di tali associazioni, come ad esempio Nuova Collaborazione, è quella di garantire alle famiglie che utilizzano colf e badanti degli sgravi fiscali e assistenza da parte delle istituzioni. Tutto questo per evitare di mandare in tilt il settore di riferimento.