Stralcio dei contributi: entro quando fare domanda per l’annullamento
Gli iscritti INPS, inclusi artigiani e commercianti, possono richiedere il ricalcolo dei debiti contributivi precedentemente cancellati, ripristinando la posizione assicurativa. L’INPS ha pubblicato una guida dettagliata su come effettuare la richiesta e il pagamento entro il 31 dicembre 2023.
Gli iscritti ai regimi previdenziali INPS, tra cui artigiani, commercianti, autonomi agricoli, professionisti della gestione separata e committenti, possono ora richiedere il ricalcolo dei debiti contributivi precedentemente cancellati.
Questa possibilità, introdotta dal decreto lavoro, è un’opportunità di ripristinare la posizione contributiva, spesso trascurata, e ottenere importanti benefici previdenziali. Scopriamo di più su questa iniziativa e come i contribuenti possono usufruirne.
Ripristino della posizione contributiva
I lavoratori autonomi in Italia, come artigiani, commercianti, autonomi agricoli, professionisti della gestione separata e committenti, ora hanno la possibilità di richiedere il ricalcolo dei debiti contributivi precedentemente cancellati.
Questo ripristino della posizione contributiva è fondamentale poiché tali categorie di contribuenti non beneficiano dell’applicazione automatica dei benefici previdenziali e, di conseguenza, devono essere proattivi nel mantenere la loro posizione assicurativa in linea con i contributi versati.
Istruzioni dall’INPS
Per guidare i contribuenti in questo processo, l’INPS ha pubblicato la circolare n. 86 il 10 ottobre 2023, fornendo istruzioni dettagliate su come presentare la domanda di ricalcolo dei debiti contributivi precedentemente cancellati. La circolare fornisce chiare linee guida e specifiche su come procedere.
Due opzioni di ricalcolo
Il decreto lavoro ha introdotto due diverse opportunità di ricalcolo dei debiti, a seconda delle leggi che regolamentano tali debiti. Il primo modello riguarda il ricalcolo dei debiti cancellati in conformità all’articolo 4 del decreto-legge n. 119/2018, che si riferisce ai debiti residui tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010.
Il secondo modello copre i debiti cancellati in base all’articolo 1, comma 222, della legge n. 197/2022, relativi ai debiti residui tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. I contribuenti possono scegliere la modalità che meglio si adatta alla loro situazione.
Scadenze e procedure specifiche
I contribuenti devono presentare la domanda entro il 10 novembre 2023, e possono farlo utilizzando diverse modalità a seconda della categoria di appartenenza.
Ad esempio, i lavoratori iscritti alle Gestioni degli artigiani e dei commercianti possono utilizzare il “Cassetto previdenziale Artigiani e Commercianti.” Le procedure variano anche in base alle categorie di contribuenti, come lavoratori agricoli autonomi, committenti o liberi professionisti.
Importo dovuto e scadenze di pagamento
Una volta accettate le richieste dall’INPS e calcolato l’importo dovuto, i contribuenti hanno l’obbligo di effettuare il pagamento entro il 31 dicembre 2023.
Possono farlo in un’unica soluzione o in rate mensili con importi uguali. È importante sottolineare che ulteriori dettagli e calcoli relativi alle sanzioni civili sono disponibili nella circolare INPS n. 86/2023.