Superbonus 110% e bonus edilizi: nuovo limite antifrode

Camilla Principi
  • Dott. in Scienze della Comunicazione
28/01/2022

Secondo quanto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, nel decreto “Sostegni ter”, cadono tutte le richieste al Governo mosse dagli operatori del settore. Il decreto introduce nuovi vincoli per superbonus ed ecobonus, ma anche sismabonus e bonus facciate.

superbonus 110

Tutte le richieste avanzate dagli operatori del settore sono state rifiutate dal Governo. Sembrerebbe quindi che l’unica chance che rimane è quella dell’approvazione di emendamenti durante il passaggio parlamentare per convertire il decreto in legge.

Il decreto Sostegni ter modifica l’articolo 121 del Decreto Rilancio, nello specifico rivisita la regola che tratta dello sconto in fattura e della cessione del credito corrispondete alle detrazioni fiscali.

Secondo quanto stabilito dalle nuove regole: 

  • il beneficiario della detrazione potrà cedere il credito ad altri soggetti, banche e intermediari finanziari, ma questi non potranno cederlo a loro volta;
  • i fornitori che praticano lo sconto in fattura potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito di imposta e cederlo una sola volta ad altri soggetti, banche o intermediari finanziari, ma questi ultimi non potranno cederlo a loro volta.

Qualora qualche contratto dovesse violare queste condizioni, allora si dovrebbe ritenere nullo. Il Governo ha poi giustificato l’introduzione delle modifiche, le quali verranno aggiunte all’introduzione del visto di conformità e della congruità delle spese, con lo scopo di porre un freno alle frodi e alle speculazioni che si sono verificate fino ad ora. Chiaramente i rappresentati delle professioni coinvolte hanno chiesto subito al governo dio poter tornare indieto, prevedendo delle misure differenti per affrontare gli illeciti.

La Rete delle professioni tecniche (RPT) vede nelle modifiche normative un tentativo di scoraggiare l’utilizzo delle misure incentivanti.

Fondazione Inarcassa ritiene che per prevenire gli illeciti bisognerebbe agire sui general contractor anziché creare caos normativo.

Unicmi, l’unione nazionale delle industrie delle costruzioni metalliche dell’involucro e dei serramenti afferma:

“non aver voluto accogliere le impostazioni suggerite dall’intero comparto delle costruzioni significa nei fatti azzoppare due strumenti fondamentali per la fruibilità dei bonus. Con l’aumento dei costi e con l’allungamento dei tempi necessari ad avviare i cantieri questa norma che limita le cessioni multiple di crediti fiscali rischia di avere effetti devastanti sul mercato, contraendo in modo determinante l’appeal dei provvedimenti e con essi la possibilità di continuare la ripresa dei fatturati”.