Superbonus 2023: chi non può usufruire dello spalmacrediti

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
01/05/2023

Il governo italiano ha annunciato una nuova funzionalità che permetterà di spalmare in 10 anni i crediti non utilizzati da bonus edilizi. Tuttavia, la normativa sembra escludere chi ha trasmesso le comunicazioni di opzione a partire dal 1 aprile, nonostante usufruiscano della remissione in bonis. 

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Il governo italiano ha annunciato una nuova funzionalità che consentirà di spalmare in dieci anni i crediti non utilizzati da bonus edilizi. Questo sistema di ripartizione sarà disponibile dal 2 maggio 2023, ma solo per le comunicazioni inviate entro il 31 marzo 2023. Tuttavia, questa normativa sembra escludere chi ha trasmesso le comunicazioni di opzione a partire dal 1 aprile, il che potrebbe avere effetti negativi per il carattere “sanante” dell’istituto della remissione.

Dettagli sulle casistiche della ripartizione in dieci anni

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Il nuovo comma 8-quinquies dell’articolo 119 del Dl n. 34/2022 prevede la facoltà di spalmare in dieci anni la detrazione solo per il primo beneficiario del bonus, ma non il credito d’imposta. Questo riguarda solo le spese sostenute nel 2022 e solo per il superbonus.

La ripartizione in dieci anni riguarda due casistiche: i crediti superbonus inseriti nelle comunicazioni trasmesse entro il 31 ottobre 2022 per gli anni 2022 e seguenti, e quelle trasmesse dal 1 novembre 2022 al 31 marzo 2023 per gli anni 2023 e seguenti.

Gli effetti dei bonus edilizi sulle scelte degli italiani

Secondo l’osservatorio Findomestic, i consumatori italiani hanno ancora la volontà di fare acquisti, nonostante i timori legati all’inflazione. Inoltre, il superbonus e gli altri bonus edilizi influenzano le scelte degli italiani, come dimostrato dall’incremento delle vendite di caldaie a condensazione e biomassa (+21,2%), la ristrutturazione (+20,2%) e l’efficientamento energetico (+12,3%).

Italia in forte ritardo sulla riqualificazione edilizia

Secondo il rapporto “Civico 5.0: Vivere in Classe A” di Legambiente, l’Italia è in forte ritardo sulla riqualificazione edilizia, con solo il 3,1% dei 12 milioni di edifici in Italia riqualificati attraverso il superbonus. Ci sono ancora molte sfide da affrontare, ma l’introduzione di questa nuova funzionalità potrebbe essere un passo nella giusta direzione.

Chi rischia di essere escluso

Sebbene la nuova funzionalità offra un’opzione utile per spalmare i crediti non utilizzati da bonus edilizi, ci sono alcune limitazioni da tenere in considerazione. Coloro che hanno inviato le comunicazioni in ritardo non potranno usufruire di questo nuovo sistema di ripartizione, e ci sono alcune preoccupazioni riguardo all’esclusione anche per coloro che hanno trasmesso le comunicazioni di opzione a partire dal 1 aprile, nonostante usufruiscano della remissione in bonis.