Superbonus 2023: chi potrà usufruire ancora dell’aliquota al 110%
Come cambierà il Superbonus nel 2023? Nonostante la percentuale di detrazione passerà dal 110% al 90%, alcuni potranno godere ancora dell’aliquota iniziale. Vediamo insieme chi e quali sono le novità introdotte per quanto riguarda la misura a partire dal prossimo anno.
Nel 2023 l’aliquota di detrazione prevista dal Superbonus passerà dal 110% al 90%, ma non per tutti. Infatti, a poter usufruire della percentuale piena saranno i possessori di unifamiliari che hanno già avviato i lavori e hanno rispettato il requisito del 30% dei lavori a settembre, utilizzando il 110% fino alla fine di marzo. Ma non solo. Vediamo insieme le novità per la misura a partire dal prossimo anno.
Superbonus 2023: chi rimane con il 110%
Chi entro la data di entrata in vigore del decreto Aiuti quater ha effettuato la comunicazione di inizio lavori (Cila) e ha presentato la documentazione necessaria per gli interventi di demolizione e ricostruzione entro il 25 novembre potrà usufruire dell’aliquota al 110%.
I condomini devono aver deliberato i lavori entro l’entrata in vigore del Decreto, che avverrà quando il testo sarà pubblicato in Gazzetta, quindi entro pochi giorni.
In caso di villette, chi ha effettuato lavori per almeno il 30% del totale entro il 30 settembre 2022, il 110% spetta per le spese sostenute entro il 31 marzo 2023.
Per Onlus e interventi antisismici non cambia nulla rispetto a quanto attualmente in vigore.
Le novità per il 2023
Per i lavori iniziati dal 1° gennaio 2023, la percentuale di detrazione del Superbonus si abbassa dal 110% al 90% per tutti. Inoltre, rimangono in vigore le riduzioni previste al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
Per gli interventi di ristrutturazione di unità unifamiliari, compresi nel superbonus, avviati a partire dal 1 gennaio 2023 la detrazione passa al 90% ed è concessa fino al 31 dicembre 2023, solo se:
- l’unità immobiliare oggetto di intervento edilizia sia adibita ad abitazione principale del contribuente;
- il contribuente abbia un reddito di riferimento inferiore a 15.000 euro, calcolato con il sistema del quoziente.