Superbonus 90%: entro quando va cambiata la residenza?
Il Superbonus 90% agevola la ristrutturazione energetica e sismica di abitazioni, richiedendo il trasferimento di residenza nell’immobile. L’Agenzia delle Entrate conferma che il cambio di dimora alla fine dei lavori, anche per immobili inagibili, non preclude il beneficio
Il Superbonus al 90% rappresenta un incentivo fiscale rivolto all’edilizia residenziale, con l’obiettivo di promuovere la ristrutturazione energetica e sismica degli immobili. Tuttavia, uno dei requisiti critici per accedere a questa agevolazione è l’obbligo di trasferire la propria residenza nell’abitazione oggetto dei lavori. Benché sembri un requisito semplice, possono sorgere complicazioni, soprattutto quando l’immobile è inagibile o non abitabile.
Superbonus: quali sono i principali requisiti
Secondo la circolare n. 13/E del 13 giugno 2023, successivamente chiarita dall’Agenzia delle Entrate, il Superbonus del 90% è concesso per lavori iniziati dal 1° gennaio 2023 da persone fisiche su case unifamiliari o unità indipendenti funzionalmente. Gli aspetti chiave per accedere a questa agevolazione sono:
- Proprietà o godimento dell’immobile
- L’unità immobiliare deve rappresentare l’abitazione principale del richiedente
- Il reddito del contribuente non deve superare i 15.000 euro, secondo il Dl n. 34/2020.
Il concetto di “abitazione principale” si riferisce al luogo in cui il richiedente e il suo nucleo familiare risiedono stabilmente. Secondo l’articolo 10 del Testo unico delle imposte sui redditi, l’abitazione principale è la dimora abituale del richiedente o dei familiari, di cui il richiedente è titolare di proprietà o godimento.
Tuttavia, la normativa considera eccezioni per situazioni come il ricovero permanente in istituti sanitari o di ricovero, in cui il cambio di dimora è irrilevante, a patto che l’immobile non sia dato in locazione.
Inoltre, è possibile richiedere il Superbonus anche se l’immobile è l’abitazione principale di un familiare, purché rientri nelle specifiche casistiche. La detrazione può essere richiesta per l’abitazione principale del coniuge, parenti fino al terzo grado e affini fino al secondo grado. È importante che una delle persone elencate risieda nell’immobile, rendendolo così la loro dimora abituale.
Superbonus: quando è necessario cambiare residenza?
Una questione cruciale riguarda la tempistica per il cambio di residenza per ottenere il Superbonus al 90%. L’Agenzia delle Entrate ha specificato che il trasferimento di residenza alla fine dei lavori non ostacola l’ottenimento del beneficio fiscale. È fondamentale che il cambio di residenza avvenga entro la conclusione dei lavori, mentre non è necessario che l’abitazione sia già la dimora principale all’inizio dei lavori.
Questo è un passo significativo per garantire che anche gli immobili inagibili possano beneficiare del Superbonus. L’Agenzia delle Entrate ha interpretato la situazione in modo flessibile, consentendo il cambio di residenza per l’ottenimento del 90% di detrazione, indipendentemente dalla condizione dell’immobile.
Inoltre, è importante sottolineare che la detrazione del 90% per abitazioni unifamiliari sarà disponibile fino al 31 dicembre 2023, offrendo una finestra di opportunità per chi desidera sfruttare questo incentivo per migliorare l’efficienza energetica e la sicurezza sismica della propria casa.