Tari 2021: come si calcola, chi paga e quando scade

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
07/04/2021

Tari 2021: una breve guida sulla tassa rifiuti per l’anno in corso. Vediamo insieme quali sono i soggetti che devono pagarla, le modalità di calcolo del tributo, le relative scadenze e i casi in cui si può essere esonerati dal versamento della tassa.

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Quanto bisogna sborsare nel 2021 per la Tari? Chi deve pagarla? E quando scade? Queste sono solamente alcune delle domande che affliggono milioni di italiani che ogni anno si trovano a dover versare il tributo comunale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

Proviamo insieme a fare chiarezza intorno alla tassa sui rifiuti per l’anno in corso, considerando però che gran parte delle decisioni spetta poi ai singoli comuni.

Tari: cos’è e chi la paga

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La Tari è il tributo che si deve pagare per sostenere i costi di gestione del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti.

Il presupposto per il versamento della suddetta tassa è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree suscettibili di produrre rifiuti. A differenza dell’IMU, quindi, la Tari viene pagata da chi utilizza l’immobile in affitto e non dal proprietario dello stesso.

Ma cosa si deve fare in caso di mancato utilizzo dell’immobile? Come disposto dalla Corte di Cassazione, la Tari si attiva nel momento in cui il locale (o l’area) ha la potenzialità di produrre rifiuti: non è richiesta quindi l’effettiva produzione degli stessi, fattore che comporta il pagamento della tassa anche sulle abitazioni disabitate.

L’unico modo per evitare il pagamento della Tari, pertanto, è provare che il locale non possa produrre in alcun modo rifiuti. Come? Dimostrando che nell’abitazione non vi siano né arredi né utenze attive.

Tari 2021: come si calcola?

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Per quanto riguarda le modalità di calcolo del tributo, anche per il 2021 è stata confermata la presenza di due componenti: una fissa ed una variabile, legate sia alle caratteristiche dell’immobile che a quelle del nucleo familiare.

La quota fissa si determina in relazione ai metri quadri del locale moltiplicati per il numero degli occupanti. Nel caso in cui l’abitazione fosse disabitata, il numero di questi ultimi viene determinato in via presuntiva sulla base del seguente schema:

  • 1 occupante da 0 e 45 mq;
  • 2 occupanti da 46 mq a 90 mq;
  • 3 occupanti da 61 mq a 75 mq;
  • 4 occupanti oltre i 76 mq.

La quota variabile, invece, è costituita da un valore assoluto rapportato al numero degli occupanti dell’immobile e dipende dalla specifica delibera Tari comunale.

Tari 2021: le scadenze

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In riferimento alle scadenze, invece, la competenza spetta ai singoli comuni ma vi sono dei vincoli definiti a livello nazionale.

Nello specifico, le scadenze per il pagamento della Tari devono essere fissate stabilendo almeno due rate principali con scadenze semestrali, di cui una successiva al 30 novembre 2021.

Ad esse possono poi eventualmente aggiungersene altre due, in modo da dilazionare ulteriormente la tassa: decisione questa che spetta ai singoli comuni.

Al momento in molti comuni italiani la prima scadenza della Tari per il 2021 è fissata al prossimo 30 aprile.

Tari 2021: esoneri e sconti

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Non mancano, tuttavia, i casi di esonero e di sconto sulla Tari.

Per quanto riguarda i primi, il tributo non si paga nelle seguenti situazioni:

  • locali non suscettibili di produrre rifiuti;
  • pertinenze scoperte o accessorie di immobili già soggetti al pagamento della tassa;
  • aree condominiali comuni e non utilizzate in via esclusiva (es. scale);
  • aree in cui non si producono rifiuti in modo autonomo (es. terrazze e balconi);
  • immobili disabitati nei casi analizzati in precedenza (mancanza di utenze attive e di arredi).

Gli sconti e le riduzioni sulla Tari, invece, sono di due tipologie: obbligatorie e facoltative.

I casi di esonero obbligatorio dal versamento della tassa possono verificarsi principalmente in due occasioni:

  • nelle zone dove non viene effettuata la raccola dei rifiuti la Tari è dovuta nella misura massima del 40% (e dipende dalla distanza tra l’abitazione ed il centro di raccolta più vicino);
  • nei territori in cui si verifica un’interruzione del servizio di gestione dei rifiuti per motivi sindacali o per impedimenti di tipo organizzativo la Tari è dovuta nella misura massima del 20%.

Le riduzioni facoltative vengono invece disposte dal singolo comune sulla base di specifiche fattispecie individuate dalla legge.