Tari 2022: novità per la tassa sui rifiuti

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
05/03/2022

L’ARERA ha emanato la delibera tramite cui ha definito i nuovi criteri che i Comuni dovranno tenere in considerazione per adottare i regolamenti in tema rifiuti. Vediamo quali sono le novità in merito alla tassa sui rifiuti, conosciuta come Tari.

garbage-cans-g008be35f3_1920La Tari è la tassa comunale sui rifiuti, introdotta nel 2014 per sostituire le precedenti imposte, la TIA e la TARES. La finalità della tassa è di coprire i costi di gestione per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ed è quindi di competenza del Comune, il quale ha l’onere di gestire le  attività in merito ed emanare il proprio regolamento tramite cui stabilisce le tariffe. Nello specifico, la Tari deve coprire i costi di gestione del Comune per:

  • la raccolta e il trasporto dei rifiuti;
  • lo spazzamento e il lavaggio delle strade;
  • il trattamento e recupero dei rifiuti;
  • lo smaltimento dei rifiuti.

L’Autorità di Regolazione per Energia e Reti e Ambiente (ARERA) ha emanato una delibera tramite cui ha stabilito i nuovi criteri che i Comuni devono utilizzare per emanare i regolamenti in tema rifiuti, documento che deve essere recepito da tutti i Comuni entro il 31 marzo 2022, ed entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023.

Le novità per il 2023

and-black-bags-of-trash-on-a-garbage-bin-during-daytime-minGrazie alla delibera di Arera, i Comuni dovranno garantire, a partire dal 2023, una rateizzazione ulteriore dei pagamenti (per rate di importo minimo pari a 100 euro) per alcune situazioni particolari:

  • utenti che dichiarino di essere beneficiari del bonus sociale per disagio economico previsto per luce, gas e acqua;
  • utenti che si trovino in condizioni economiche disagiate, individuati secondo i criteri definiti dall’ente territoriale competente;
  • se l’importo addebitato supera del 30% il valore medio riferito alle fatture emesse negli ultimi due anni.

Inoltre, nel caso in cui si dovessero pagare cifre errate o non dovute, sarà possibile richiedere la rettifica direttamente ai gestori del servizio rifiuti del Comune di residenza e i rimborsi dovranno avvenire entro 120 giorni lavorativi.

Infine, dovrebbe esser previsto un servizio clienti migliore, mediante numero verde raggiungibile sia da rete mobile che da rete fissa.