Tari, come ottenere il rimborso: requisiti e documenti
Oggi andiamo a parlare della tassa sui rifiuti, conosciuta ai più come Tari. I cittadini italiani che vanno incontro ad un disservizio in questo senso, ovvero a cui non viene ritirata l’immondizia, hanno diritto ad un rimborso Tari.
Questo diritto al rimborso di parte della Tari in caso di mancata raccolta dei rifiuti è stato, per la prima volta, confermato da una sentenza localizzata nella capitale, in particolare da parte della Corte di Giustizia tributaria di Roma. Qui è stato riconosciuto ad alcuni abitanti un rimborso della Tari pari all’80% di quanto versato per il mancato servizio di raccolta dei rifiuti.
Se paghiamo un servizio questo deve essere effettuato. Questo è un discorso che vale sia in ambito privato, che pubblico tramite, quindi, il pagamento di una tassa. Ed è questo il caso del quale parleremo oggi.
Tari, rimborso: chi ne ha diritto?
Partiamo con il dire che ci sono svariati casi in cui un cittadino può avere diritto ad un rimborso Tari, come nei casi di:
- doppio pagamento;
- metratura errata, o errori di diverso tipo.
In base al comune in cui ci troviamo, la procedura di rimborso tende a variare, ma questa avviene sempre tramite una richiesta dell’interessato ed una successiva verifica delle autorità. Motivo per cui sarebbe sempre cosa buona tenere da parte la ricevuta di pagamento. Arriviamo adesso al caso sopra citato, ovvero ad una mancanza vera e propria, da parte del comune interessato, nel servizio preso in esame. In questo caso il servizio di raccolta dei rifiuti.
Infatti, se vi sono gravi mancanze nella raccolta dei rifiuti, si può si fare ricorso, ma per il momento l’unica strada percorribile è quella dello scontro sul piano strettamente legale. Bisognerà contattare un avvocato per poi raccogliere che confermino l’esistenza del disservizio che sta venendo contestato.
Tari: ma come si richiede il rimborso?
Se parliamo di errori, ogni comune ha una propria procedura da seguire per questo genere di casi. Questa si può cercare sui siti internet dei diversi comuni, altrimenti passiamo direttamente per via telefonica agli uffici competenti.
Sarà comunque molto probabile dover presentare un’autodichiarazione. Se, invece, ci troviamo nel caso del quale abbiamo parlato ad inizio articolo, l’unico modo, ribadiamo, sarà quello di passare attraverso uno studio legale.