Tassazione delle mance: la guida dell’Agenzia delle Entrate
La legge di bilancio 2023 ha introdotto una nuova tassazione per le mance in Italia, con un’imposta sostitutiva del 5%, ma con un limite massimo del 25% del reddito annuale per i lavoratori del settore privato delle strutture ricettive e della ristorazione. Vediamo insieme nel dettaglio.
Tramite la legge di bilancio 2023, l’Italia ha introdotto un nuovo sistema di tassazione per le gratifiche, che si applica sia alle mance in contanti che a quelle pagate tramite mezzi elettronici.
Questa innovazione fiscale è stata delineata dall’Agenzia delle Entrate attraverso la circolare numero 26 del 29 agosto 2023. Vediamo in dettaglio cosa comporta questo cambiamento e quali sono le sue implicazioni per i lavoratori e i datori di lavoro.
Nuova tassazione per le mance
Il cuore di questa nuova tassazione è l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali, con un’aliquota fissa del 5%. Tuttavia, c’è un limite massimo: il 25% del reddito guadagnato nell’anno per i servizi resi.
Questo regime fiscale agevolato si applica esclusivamente alle gratifiche ricevute dai lavoratori del settore privato che operano nelle strutture ricettive e nei locali di ristorazione.
Requisiti e condizioni
Per beneficiare di questa nuova tassazione agevolata, i lavoratori devono rispettare alcuni requisiti fondamentali. Innanzitutto, il loro reddito da lavoro dipendente non deve superare i 50.000 euro.
Questo reddito può derivare da diversi contratti di lavoro, anche con diverse aziende. Inoltre, è essenziale che i lavoratori non abbiano rinunciato esplicitamente, per iscritto, all’opzione di beneficiare dell’imposta sostitutiva.
Ruolo del datore di lavoro
La responsabilità di calcolare e versare l’imposta sostitutiva grava sul datore di lavoro. Quest’ultimo deve tenere conto non solo delle gratifiche pagate attraverso mezzi elettronici ma anche di quelle in contanti.
Prima di applicare questa tassazione agevolata, il datore di lavoro deve assicurarsi che il dipendente soddisfi i requisiti stabiliti, considerando anche eventuali guadagni provenienti da altre fonti, anche se estranei ai settori della ristorazione o dell’ospitalità. Il dipendente ha il compito di informare il datore di lavoro su tali guadagni provenienti da altre aziende.
La scelta del dipendente
Va sottolineato che il dipendente ha la facoltà di comunicare al datore di lavoro la decisione di rinunciare al regime fiscale agevolato, se lo desidera.
Questa opzione conferisce una certa flessibilità al lavoratore, permettendogli di valutare quale opzione sia più vantaggiosa per la sua situazione finanziaria. Tuttavia, in caso di incertezza o perplessità, è fortemente consigliabile consultare un esperto del settore fiscale per garantire un’applicazione corretta e conforme delle nuove normative sulla tassazione delle gratifiche.