Tasse a rate per le partite Iva: di cosa si tratta?
Le partite Iva potranno avere la possibilità di pagare le tasse a rate. Questo dunque avverrà solamente una volta che si è concluso l’anno. Analizziamo insieme la questione nel seguente articolo.

A partire da novembre 2023, potrebbe avvenire una svolta epocale per i lavoratori autonomi in Italia. Il governo sta considerando l’implementazione di un sistema di pagamento delle tasse a rate, con versamenti mensili degli acconti. Questa proposta, che ha l’obiettivo di semplificare il sistema fiscale e migliorare la liquidità dei contribuenti, inizia con le partite Iva, ma potrebbe essere estesa a dipendenti con altri redditi e pensionati in un secondo momento.
Tasse a rate: quanto sono importanti?

Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della commissione attività produttive e responsabile fiscale della Lega, sottolinea l’importanza di questa iniziativa, definendola “un fatto storico“. Le imposte non saranno più pagate in anticipo, ma alla fine dell’anno fiscale, basandosi sui redditi effettivamente guadagnati. Questa proposta mira a eliminare il pagamento dell’acconto già a partire da novembre 2023, beneficiando milioni di attività economiche, tra cui artigiani, commercianti e liberi professionisti, e potenzialmente coinvolgendo anche dipendenti e pensionati con altre fonti di reddito.
Quando è stata introdotta la possibilità?
La norma, presentata dalla Lega nel 2020, verrà introdotta nel decreto fiscale collegato alla manovra e si applicherà a tutte le attività con un tetto di fatturato, presumibilmente almeno fino a 500.000 euro di volume d’affari. Questo significa che oltre 3 milioni di attività e migliaia di contribuenti non saranno più costretti a pagare entro il 30 novembre 2023, ma potranno rateizzare il pagamento da gennaio a giugno 2024.
Tasse a rate: chi sarà coinvolto
Il governo sta attualmente studiando un meccanismo per determinare quali contribuenti saranno coinvolti in questa nuova modalità di pagamento delle tasse. Si prevede anche l’implementazione di un limite di fatturato, che è ancora in fase di definizione ma potrebbe essere collegato al volume d’affari. Inizialmente, l’applicazione delle tasse a rate potrebbe riguardare solo le partite Iva che rientrano in un limite di reddito, per poi essere estesa a tutte le partite Iva senza restrizioni e, in un secondo momento, ai dipendenti con redditi aggiuntivi e ai pensionati.
Altre novità fiscali in vista

Oltre alla proposta di tasse a rate, il governo italiano sta considerando diverse altre novità fiscali. Si prevede l’abbandono della stagione dei bonus edilizi multi-aliquota e l’introduzione di controlli incrociati tra l’INPS e l’Agenzia delle Entrate per contrastare l’evasione fiscale nel settore delle colf e delle badanti. La riforma dell’IRPEF, già in legge di bilancio, potrebbe subire una frenata, con le ipotesi attualmente in valutazione che diventeranno parte della prossima legge di bilancio se approvate durante uno dei prossimi consigli dei ministri.