Tasse: qual è il più grande paradiso fiscale al mondo?
L’imposizione fiscale è un argomento molto dibattuto in Italia, in quanto il nostro Paese è tristemente noto per essere uno di quelli con le tasse più alte al mondo. Ma qual è il Paese più grande dove le tasse costano meno? Scopriamolo insieme analizzando la questione.
Se si chiedesse ad un cittadino italiano quale sia uno dei più grandi svantaggi a vivere in Italia, la risposta sarebbe sicuramente l’eccessiva imposizione fiscale. Questa d’altro canto è necessaria per garantire un welfare statale elevato, come ad esempio un eccellente sistema sanitario, ma spesso molti cittadini non riescono a toccare con mano i vantaggi e l’importanza di pagare le tasse.
Vi è un Paese che si sta affermando, grazie alla sua politica fiscale, come il più grande paradiso fiscale del mondo: scopriamo insieme di chi stiamo parlando.
Tasse: la Cina vicina allo status di paradiso fiscale
Uno degli stati che ha deciso di imporre condizioni fiscali vantaggiose ai propri cittadini è la Cina. Il gigante economico e sociale orientale ha deciso di imporre la tassazione ai minimi storici, per attirare investitori e multinazionali pronti delocalizzare ancor più volentieri la propria produzione.
La Cina dunque è prossima ad ottenere lo status di paradiso fiscale, e qualora dovesse accadere, si tratterebbe del più grande del mondo grazie alle dimensioni della Cina. Cerchiamo di capire in che modo la Cina può permettersi una simile condizione.
Cina: ecco come abbassare le tasse
Cerchiamo di capire come ha fatto la Cina ad abbassare così tanto l’imposizione fiscale per le proprie aziende, considerando che essa vanta quasi un miliardo e mezzo di abitanti. Una prima ragione è stata lo smobilizzo di 1 trilione di yuan dalla Banca Centrale Cinese verso le finanze statali.
Si tratta di una cifra enorme, di circa 158 miliardi di dollari, che sono stati utilizzati per garantire tasse ai minimi per le piccole e media imprese. Si tratta di un’ulteriore mossa per accaparrarsi quote di mercato e attirare ancor più aziende pronte ad investire nella Cina.