Tessera sanitaria, attenzione ai controlli: sanzioni e chi rischia

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
30/05/2022

L’Agenzia delle Entrate ha comunicato l’arrivo di nuovi controlli e di una sanzione in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati della tessera sanitaria al Sistema tessera sanitaria. Vediamo perché e qual’è l’entità dell’eventuale multa.

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Tessera sanitaria: arrivano le multe per chi non comunica correttamente e per tempo i dati all’Agenzia delle Entrate per la realizzazione delle dichiarazioni precompilate. In caso di omessa comunicazione o di tardiva o errata trasmissione dei dati al Sistema tessera sanitaria si rischia una sanzione pari a 100 euro.

Vediamo nel seguente articolo tutti i dettagli relativi ai controlli.

Tessera sanitaria: come funzionano i controlli

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I controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate si concentrano sulle comunicazioni dei contribuenti necessarie a realizzare le dichiarazioni precompilate. Qualora vengano commesse sviste o imprecisioni al momento dell’invio dei dati della propria tessera sanitaria, le conseguenze sulla dichiarazione dei redditi potrebbero essere pesanti.

A tal proposito l’Agenzia, in un comunicato, ha spiegato che:

Una diversa lettura non consentirebbe di ottenere l’effetto dissuasivo prospettato nella relazione illustrativa.

Particolare attenzione in riferimento alle comunicazioni al Fisco devono prestare tutti i liberi professionisti.

I controlli: sanzioni e soggetti a rischio

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I soggetti indicati dalla normativa in vigore hanno l’obbligo di inviare al Sistema tessera sanitaria i dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate nei confronti delle persone fisiche, per metterli a disposizione dell’Agenzia delle Entrate che li utilizzerà per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata.

Questa la lista dei soggetti sotto la lente d’ingrandimento del Fisco:

  • aziende sanitarie locali;
  • aziende ospedaliere;
  • istituti di ricovero e cura di natura scientifica;
  • policlinici universitari;
  • farmacie pubbliche;
  • farmacie private;
  • presidi di specialistica ambulatoriale;
  • strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa;
  • presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari;
  • iscritti all’Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

Ogni comunicazione omessa o errata sarà sanzionata con una multa di 100 euro da parte della stessa Agenzia delle Entrate.