TV: nuovo digitale terrestre posticipato al 2022

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
29/07/2021

Era atteso per settembre 2021 l’inizio della rivoluzione digitale 2.0 per la televisione italiana. A quanto pare, però, le date verranno tutte posticipate a dopo il 1° gennaio 2022. Cerchiamo di capire  le motivazioni di tale scelta e di approfondire l’argomento.

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Niente più cambio l’1 settembre. Il passaggio dallo standard di trasmissione Mpeg2 al più evoluto Mpeg4 inizierà gradualmente il prossimo 15 ottobre, mentre il passaggio dal Dvb-T al Dvb-T2 slitta dal 30 giugno 2022 ad un periodo successivo al 1° gennaio 2023.

In un momento storico di grandi cambiamenti ed incertezza generale, dunque, si è ritenuto opportuno non forzare gli italiani per cambiare televisore.

Nuovo digitale terrestre: il piano d’azione

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La decisione di modificare il tabellino di marcia è frutto dell’incontro tra il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, la sottosegretaria Anna Ascani e le associazioni del mondo della Tv e dei rivenditori.  Si partirà dal 15 ottobre 2021, gradualmente, iniziando con alcuni canali (si presuppone quelli meno importanti). La dismissione generalizzata della codifica Mpeg2 sarebbe poi definita con un successivo provvedimento da emanare entro la fine del 2021.

Non avverrà, secondo quanto previsto, anche il passaggio definitivo al Dvb-T2: la transizione era prevista per il 30 giugno 2022, ma con la nuova roadmap slitterà inesorabilmente a dopo il 1° gennaio 2023.

Regione per regione, il passaggio avverrà con le seguenti tempistiche:

  • il 15 novembre 2021 in Sardegna;
  • il 3 gennaio 2022 e il 15 marzo 2022 toccherà a Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, provincia di Trento, provincia di Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna;
  • tra il 1 marzo 2022 e il 15 maggio 2022 a Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche;
  • tra il 1 maggio e il 30 giugno 2022 a Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.

Le motivazioni del cambiamento

La motivazione principale del cambiamento del tabellino di marcia è il ritardo osservato dagli esperti nel modificare il televisore. La campagna lanciata, infatti, non sta avendo gli effetti sperati. Si punterà a rafforzare la campagna pubblicitaria della rivoluzione digitale, in modo che il maggior numero di utenti possa risolvere il problema di obsolescenza del proprio televisore.

Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni, ha commentato:

“Diamo atto al Governo, ministro e sottosegretario di aver compreso la delicatezza della situazione e di aver individuato percorsi più equilibrati. Si è scelta la concretezza e si sceglie di fare uno sforzo per tenere insieme il sistema avendo consapevolezza che ciascuno continuerà a fare la propria parte”.