Vacanze invernali: prezzi raddoppiati in due anni

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
23/10/2023

Aumenti in arrivo per la prossima stagione sciistica: il costo complessivo delle vacanze in montagna sembra destinato a salire significativamente. Dopo i rincari già applicati durante il 2022/2023, il biennio si chiude con aumenti che raggiungono il 26% per il soggiorno in alta stagione o durante il weekend in un hotel.

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Ma il rincaro non si ferma qui, coinvolgendo anche il pranzo al rifugio e la cena al ristorante, oltre allo skipass che presenta un aumento del 19%. Anche l’ora con il maestro di sci segna un incremento del 15%. Questi aumenti rischiano di essere più accentuati nei periodi di picco come Natale, Capodanno e i giorni di Carnevale e Pasqua.

Vacanze invernali: prezzi in aumento

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Secondo il rapporto “Skipass Panorama Turismo – Osservatorio italiano del turismo montano” realizzato da Jfc, gli aumenti dei prezzi nel settore montano stanno diventando la norma. Guardando all’anno precedente, l’aumento medio per le strutture alberghiere si attesta intorno all’8,2%, ma in alta stagione supera il 12%. Per quanto riguarda voci come la settimana bianca, lo skipass e il corso di sci, l’incremento si aggira intorno al 7,5%. Nel complesso, la spesa per una vacanza in montagna cresce in media dell’8,1% rispetto all’inverno precedente.

Montagna importante meta turistica

Nonostante gli aumenti dei prezzi, la montagna continua a essere una meta di grande attrattiva per gli amanti dello sci. Il business generato dagli appassionati della montagna nel passato inverno ha sfiorato i 22 miliardi di euro, tenendo conto delle ricadute dirette, indirette, indotte e della filiera di servizi. Nel 2022-2023, la spesa “diretta” in beni e servizi durante il soggiorno ha raggiunto un fatturato di 10,3 miliardi di euro, un dato in linea con quello del 2018-2019.

Cosa dicono le previsioni per la prossima stagione?

Le previsioni per la prossima stagione suggeriscono un aumento del 3,7% nei ricavi diretti, che potrebbero raggiungere quasi 10,7 miliardi di euro grazie agli aggiustamenti dei prezzi. Tuttavia, molto dipenderà dagli arrivi dall’estero, che rappresentano ormai la metà delle presenze, e dagli aumenti dei prezzi che influenzeranno le scelte degli italiani, soprattutto nella seconda parte della stagione invernale. I primi segnali sono positivi, con un incremento di prenotazioni anticipate in arrivo dall’estero, ma i costi dei voli rappresentano ancora un ostacolo significativo.

Sempre più servizi premium per i turisti

Soldi

Nonostante le sfide, il turismo in montagna resta un settore attraente, con un crescente interesse per servizi premium e di qualità. Gli albergatori segnalano una preferenza per i weekend lunghi rispetto alle settimane bianche, e i clienti sembrano inclini a prenotare last minute. Gli italiani, in particolare, saranno molto attenti ai prezzi, cercando di ottimizzare le loro spese per godersi una settimana bianca o un weekend sulla neve senza esagerare con il budget.