Certificazione Unica 2023: scadenze e novità

Manuela Margilio
  • Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Torino

A cosa serve la Certificazione Unica? Quali contribuenti devono riceverla obbligatoriamente e quali sono le novità per il 2023? Vediamolo insieme.

Reddito

Per coloro che devono presentare la dichiarazione dei redditi la certificazione unica è il documento cui fare riferimento. Se si è un lavoratore dipendente o autonomo oppure si è in pensione essa dovrà essere consegnata dal proprio sostituto d’imposta in quanto tramite questo documento vengono attestati i redditi che si dovranno riportare nel 730 per il calcolo delle imposte.

Certificazione Unica 2023: quando deve essere consegnata

Facciamo il punto sulle date da rispettare. La Certificazione Unica deve essere inviata entro e non oltre il 16 marzo 2023 a tutti i collaboratori autonomi e dipendenti. Nel caso in cui il contribuente sia un pensionato sarà l’Ente previdenziale a provvedere alla consegna.
Sempre entro il 16 marzo 2023, deve essere effettuata in via telematica, la trasmissione all’Agenzia delle Entrate da parte del sostituto d’imposta.
Questi dovrà utilizzare i modelli approvati in via definitiva dall’Amministrazione finanziaria con il provvedimento del 17 gennaio 2023.
Ricordiamo che sono previste sanzioni in caso di omessa, tardiva o errata presentazione della Certificazione Unica da parte del soggetto obbligato.

Le novità di quest’anno in tema di Certificazione Unica

Reddito

Per quanto concerne il 2023 vediamo quali sono le novità presenti nella Certificazione Unica.

Innanzitutto si deve menzionare il bonus benzina. La somma in questione non è sottoposta ad alcuna tassazione fino ad un importo massimo pari a 200 euro erogato a ciascun lavoratore.

Altra novità è costituita dalle detrazioni per i figli a carico. Esse saranno presenti fino al 28 febbraio 2022, data che sancisce la loro uscita di scena a causa dell’entrata in vigore dell’assegno unico e universale.

Da segnalare anche i fringe benefit il cui importo per il 2022 è stato innalzato a 3000 euro. Tale somma risulta esente dal pagamento delle tasse ma qualora l’importo complessivo dovesse essere superiore concorrerebbe alla formazione del reddito.

Infine abbiamo l’inserimento di un trattamento integrativo pari a 1200 euro e che non concorre a formare reddito in caso di reddito complessivo non superiore a 15.000 euro.