Nuovo codice di autoregolamentazione per Internet e minori
Il nuovo Codice di Autoregolamentazione “Internet e Minori” previene i rischi del Web e promuove l’inclusione sociale grazie all’uso sicuro e consapevole di Internet. E anche all’estero si guarda con attenzione a questa innovativa convenzione.
Internet è sempre più affollato di piccoli navigatori. Nel terzo trimestre 2003 sono stati oltre 1,7 milioni i minori che in Italia hanno usato la Rete, il 3% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ben 548 mila erano sotto i 12 anni.
A rendere noto l’inedito scenario minorile dell’inesplorato mondo del Web è stato Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, citando gli ultimi dati Nielsen-NetRatings, alla presentazione del Codice di Autoregolamentazione Internet e Minori avvenuta insieme al Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri.
Internet e minori: nasce il Codice di Autoregolamentazione
Alla presentazione del Codice di Autoregolamentazione “Internet e Minori” sono stati resi noti i dati riguardanti il numero di minori che utilizzano abitualmente la Rete, che ha registrato un incremento del 3% rispetto all’anno precedente.
Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, si è espresso a riguardo:
“Si tratta di una tendenza europea: solo in Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Olanda, Svezia e Svizzera, oltre che in Italia, alla fine di agosto scorso sono stati più di 13 milioni i ragazzi sotto i 18 anni che hanno navigato nel Web. E di essi 4 milioni erano di età inferiore ai 12 anni.”
È in questo contesto, contraddistinto da forte espansione, che si innesta il nuovo Codice di Autoregolamentazione, destinato ad essere uno strumento importante perché atto a prevenire i potenziali rischi di “distruzione di valore sociale” che potrebbero derivare da un uso illecito o dannoso di queste tecnologie.
Il Ministro ha poi aggiunto:
“L’uso sicuro, o meglio consapevole, di Internet, promuove invece l’inclusione delle categorie più deboli, come i ragazzi, e di quelle più svantaggiate, ossia i disabili, i meno giovani, chi vive in zone remote, chi ha un basso reddito, i disoccupati.”
Codice di Autoregolamentazione: le novità introdotte
Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha poi posto in evidenza la novità procedurale di questa iniziativa:
“Viene superato il tradizionale generico concetto di autoregolamentazione, rimasto in passato spesso lettera morta, per introdurre la co-regolamentazione, in cui l’industria si impegna a darsi regole e ad adottarle, mente un organismo di controllo pubblico vigila sul rispetto delle stesse regole in una sorta di autoregolamentazione regolata.”
Il Ministro Stanca ha poi aggiunto:
“Rispetto ad altri media, che pure offrono immagini o materiali non appropriati, Internet ha caratteristiche che rendono più difficile per gli adulti esercitare un controllo responsabile della Rete, per fattori come l’anonimato e la grande facilità di accesso.”
Stanca ha poi auspicato omogeneità di comportamenti di tutti gli Stati e delle organizzazioni. Per contrastare i contenuti illegali e dannosi del Web, infatti, la legislazione non può infatti essere la sola risposta. Occorrono provvedimenti e iniziative articolate, come il Codice di Autoregolamentazione, che tra l’altro impegna chi vi aderisce a specifiche regole e comportamenti nell’offerta di servizi e rende riconoscibile chi ha aderito al codice con il marchio [email protected].
Il ministro Stanca ha infine concluso:
“Il Codice italiano sta riscuotendo interesse all’estero ed è attualmente all’esame del programma “Comparative Media Law and Policy” dell’Università di Oxford, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del piano d’azione “Safer Internet””.