Dialer: prime maxi multe, indagini, proposte di legge, ma i rimborsi sono da chiarire
Finalmente la magistratura e la polizia postale stanno intervenendo per fare pulizia nella giungla dei dialer.
Ci sono voluti più o meno due anni trascorsi nel caos più totale, senza regolamentazione alcuna, e gli interventi televisivi di “Striscia la Notizia” e di “Mi manda RaiTre”, ma alla fine anche le autorità competenti sembra abbiano deciso di intervenire.
Nel frattempo, tante (troppe!) famiglie hanno pianto su bollette spropositate, senza nessun aiuto da Telecom Italia (che diciamolo pure ha guadagnato miliardi e miliardi) e diversi individui si sono arricchiti sfruttando l’ignoranza sui meccanismi della Rete dei più.
Occorre però non fare di tutta l’erba un fascio, stare attenti a non generalizzare: il dialer può essere uno strumento intelligente, alternativo alle carte di credito, per far pagare i contenuti offerti (da quelli di intrattenimento come loghi e suonerie o videogame per cellulari a quelli più “seri” come database marketing o annunci di aste) ma alla rigida condizione di servizi chiari a costi ragionevoli e ben indicati.
Dialer: la cronaca
Veniamo alla cronaca degli ultimi giorni.
Dopo la presa di coscienza del fenomeno dialer, sono arrivate oltre 25.000 denunce alla Polizia Postale, la quale con la guardia di Finanza di Napoli ha multato per 600.000 euro 4 operatori di telefonia per utilizzo fraudolento di prefissi 709.
Numerose sono state anche le richieste pervenute a Telecom Italia per disabilitare i prefissi “709” e di rimborso.Ma attenzione: il rimborso, per il momento, consiste nella richiesta da parte dell’utente di far congelare parte della bolletta, ossia di bloccare il pagamento di una determinata cifra (che si imputa ai dialer) fino al controllo di Telecom Italia.
Ma per i soldi già spesi e incassati da Telecom Italia, la situazione non è chiara.
Basandomi su un ragionamento logico, visto che Telecom Italia paga i fornitori di contenuti dialer a tre mesi, potrebbe decidere di congelare gli ultimi pagamenti fino al chiarimento della situazione con le autorità competenti.
Sono ancora molti i punti da chiarire tra cui il più importante è il seguente: fino a che cifra al minuto è possibile e onesto richiedere per la fornitura di determinati servizi e contenuti?
Ovviamente non mancano le proposte e il dibattito è rovente.
Anche il mondo politico non rimane a guardare: il Senatore Mauro Fabris ha presentato un disegno di legge antidialer.
L’articolo principale recita: Art. 3. (Attivazione) ” L’attivazione delle utenze relative ai servizi di connessione ad Internet con tariffazione specifica può avvenire soltanto su espressa richiesta scritta dell’utente.”
Per onestà e completezza di informazione, anche i gestori di dialer “più furbi” non stanno rimanendo a guardare e sono già pronti nuovi prefissi.
Infine è utile ricordare che sul sito della Polizia di Stato