Minori e cellulari: nuove regole per tutelarli
Alcuni operatori leader della telefonia mobile in Europa hanno firmato a Bruxelles un accordo sulla protezione dei minori che usano i cellulari.
L’accordo, concluso grazie ai buoni uffici della Commissione europea, costituisce una risposta ai risultati della consultazione pubblica realizzata dalla Commissione sul tema della “Protezione dei bambini e telefonia mobile“. Con l’accordo odierno gli operatori di telefonia mobile si impegnano ad elaborare un codice di autoregolazione entro febbraio 2008.
“L’accordo costituisce un importante passo avanti per la protezione dei bambini,” ha affermato Viviane Reding, Commissaria europea responsabile per le telecomunicazioni e i media. “Mi congratulo con il settore della telefonia mobile per i progressi compiuti sul versante della protezione dei minori: questa è la dimostrazione che un’autoregolazione responsabile può funzionare a livello europeo. La Commissione seguirà da vicino l’effettiva attuazione dell’accordo odierno i cui risultati si attendono entro febbraio 2008.”
Protegger ei minori dai rischi dello smartphone
Grazie all’iniziativa della Commissaria Reding i principali operatori di telefonia mobile si impegnano a proteggere i minori aderendo ad un Quadro europeo per un utilizzo più sicuro dei telefoni mobili da parte di adolescenti e bambini. Nel nuovo testo gli operatori si impegnano a sostenere:
- il controllo dell’accesso ai contenuti per adulti;
- le campagne di sensibilizzazione per genitori e bambini;
- la classificazione del contenuto commerciale e in base a norme nazionali di decenza e appropriatezza;
- la lotta contro i contenuti illegali diffusi attraverso la telefonia mobile.
I firmatari del Quadro europeo per un utilizzo più sicuro dei telefoni mobili da parte di adolescenti e bambini sono Bouygues Telecom, Cosmote, Debitel AG, Deutsche Telekom Group, Go Mobile, Hutchison 3G Europe, Jamba! GmbH, Mobile Entertainment Forum, Orange Group, Royal KPN N.V., SFR, Telecom Italia S.p.A, Telefonica Moviles, S.A., Telenor, TeliaSonera e Vodafone Limited.
Per attuare il quadro europeo gli operatori firmatari e i fornitori di contenuti elaboreranno entro febbraio 2008 codici nazionali di autoregolazione, la cui efficacia sarà monitorata dalla Commissione e valutata dopo 12 mesi.
L’accordo settoriale è il risultato di un dibattito svoltosi nell’ambito di un gruppo di alto livello istituito dalla Commissaria Reding nel settembre 2006, dove sono rappresentati, oltre ai regolatori, operatori mobili, fornitori di contenuti, organizzazioni per la protezione dei bambini e dei consumatori e costituisce un ottimo esempio di autoregolazione del settore, visto con favore dalla Commissione nella misura in cui sia attuato efficacemente.
Uso sicuro del telefonino per i minori
L’accordo risponde a molte delle preoccupazioni scaturite dalle risposte alla consultazione pubblica della Commissione sull’uso sicuro dei telefoni mobili svoltasi dal 25 luglio al 16 ottobre 2006 (vedi IP/06/1059). La consultazione ha permesso di individuare, oltre ai vantaggi dell’uso dei cellulari, particolari rischi per i più giovani, come ad esempio il bullismo, i tentativi di seduzione di minori per abusi sessuali, l’accesso a materiale illecito o pornografico e a contenuti violenti, rischi per la vita privata, in particolare a causa dell’uso inappropriato di telefoni dotati di telecamera e servizi basati sulla localizzazione degli utenti.
Dalla consultazione è emerso anche che la responsabilità di un utilizzo sicuro dei telefoni mobili dovrebbe essere condivisa tra i genitori o custodi dei minori, gli operatori di telefonia mobile e i fornitori di servizi e anche dalle pubbliche autorità.
L’autoregolazione è considerata oggi un mezzo potenzialmente adeguato per garantire la protezione dei minori nell’uso dei telefoni mobili, anche se deve ancora essere avviata o attuata in tutti gli Stati membri.
Le autorità pubbliche a livello nazionale e europeo dovranno seguire attentamente gli sviluppi in questo campo e valutare regolarmente l’efficacia dell’autoregolazione per stabilire se sia necessario un intervento pubblico.