Video e streaming online: il futuro del Web nei video

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale

Non è sempre stata una killer application, ma ora il video online è una delle piattaforme media di maggiore successo fra gli utenti. Da quando e come viene utilizzata dai net-spettatori? Alcune risposte in una recente ricerca realizzata negli Stati Uniti.

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Nell’era del cambiamento tecnologico, il concetto di “nuovo” è decisamente relativo. Si pensi al video online ad esempio.

Fino a qualche anno fa il concetto stesso appariva più un desiderio programmatico che una realtà. I video potevano essere scaricati, ma a una velocità poco incoraggiante, dovevano essere visualizzati in piccole finestre sullo schermo e audio e grafica erano abbastanza “primitivi”. Insomma, non si poteva certo definire quella del video online una killer application.

Poi, tra il 2005 e il 2006 la svolta. YouTube negli Stati Uniti, Dailymotion in Europa (e poi sempre YouTube) e Tudou in Cina: tutti siti di condivisione video che hanno rappresentato una rivoluzione.

Vediamo insieme a che punto è oggi il video online partendo da una ricerca condotta negli Stati Uniti.

Video online: la svolta nei primi anni Duemila

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YouTube, Dailymotion e Tudou hanno rappresentato la svolta nel campo dei video online. Questo è stato possibile grazie ad alcuni tratti in comune che gli hanno permesso di emergere nel vasto mondo del Web. Sono stati almeno tre gli elementi fondamentali:

  • L’uso della tecnologia Flash Player, che ha permesso la visualizzazione istantanea nel browser dei contenuti video.
  • La possibilità per l’utente di effettuare l’upload, fattore che ha dato il via al fenomeno di massa di condivisione di video con amici e non, in modo facile e veloce.
  • Il cosiddetto “embed”, ovvero il poter includere il codice di un contenuto video su siti e blog in modo immediato, all’insegna della viralità.

Improvvisamente il video online si è trasformato in una piattaforma aperta, a disposizione dei consumatori praticamente senza costi di ingresso. Il risultato lo conosciamo tutti, da nicchia il video è diventato una killer application, registrando una delle più rapide crescite nella storia tra le piattaforme media.

Video sharing online: lo studio

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Secondo il “Global Web Index” di Trendstream, e una ricerca condotta da Lightspeed Research, nell’ultimo anno il 72% degli utenti Internet negli Stati Uniti ha guardato una quantità di video al mese che ha superato l’attività di blogging o di social networking.

Secondo il sondaggio, il 62% degli utenti guardano almeno un video a settimana, come a dire che esistono 97 milioni di telespettatori a settimana per il canale online dei video.

Tom Smith, CEO di Trendstream, ha commentato:

“Questa ricerca dimostra che in pochi anni si è raggiunto uno spartiacque sul modo in cui i consumatori si aspettano di vedere, contribuire e condividere contenuti video. Gli utenti vogliono partecipare in ogni fase, compresa la creazione e la condivisione dei materiali.”

Video online: i numeri di oggi

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Gli spettatori sono tendenzialmente giovani: l’82% dei ragazzi (tra i 16 e i 17 anni) e dei giovani adulti (tra i 18 e 24) utilizza streaming video, rispetto al 73% della generazione tra i 25 e i 34 anni e al confortante 65% di persone tra i 55 e i 64 anni.

L’online video-sharing è meno comune, con solo il 46% degli utenti che vi partecipano. Anche se la metà di tutti gli intervistati ha condiviso un video tramite e-mail con amici e parenti. Il 23% di questi ha inviato il video su reti sociali, il 21% con Instant Messenger e il 14% su siti di condivisione video come YouTube.

La condivisione sembra comunque riguardare ancora e soprattutto la cerchia di amici più intimi: infatti, il 72% del video-sharing ha visto inviare un video a una, due o massimo tre persone.