Assegno unico: a chi sarà dimezzato?
Da Gennaio 2022 avrà il via la nuova modalità di assegno unico, l’assistenza economica mensile che spetta per coloro che hanno figli minori a carico. Vi sono alcuni beneficiari che rischiano di ottenerlo dimezzato: vediamo chi e secondo quali requisiti.
Sta per entrare in vigore la nuova modalità di assegno unico decisa dal governo, operativa da Gennaio 2022. Effettuare la domanda però potrebbe riservare una sorpresa poco gradita per alcune categorie di beneficiari, che rischiano di vedersi dimezzato l’importo mensile di cui sono beneficiari.
Analizziamo i dettagli della vicenda, facendo riferimento alle parole del Presidente INPS Pasquale Tridico.
Assegno unico al 50%: per quali categorie?
Come detto, alcuni beneficiari rischiano di vedersi somministrato l’assegno unico dal valore dimezzato. In particolare sono a rischio: genitori divorziati, separati o non più conviventi. La fattispecie può verificarsi nel caso in cui il secondo genitore dovese non collaborare. In questo caso al genitore richiedente verrebbe somministrato un assegno dall’importo dimezzato, sempre se l’altro genitore non completasse la domanda.
Il funzionamento è stato spiegato dal Presidente INPS come segue: “Il genitore richiedente si collegherà al sistema per inoltrare la propria domanda, dopodiché l’altro genitore riceverà un sms e a quel punto potrà decidere se inserire i suoi dati per ricevere il 50 per cento dell’importo o se lasciare l’intera cifra all’ex partner”.
Assegno unico: quanto spetta mensilmente?
L’assegno unico sta per entrare in una nuova fase, dopo la riforma apportata dal governo, e coinvolgerà circa 11 milioni di minori. Gli importi da erogare mensilmente, variano in base all’ISEE, e vanno dai 175 euro al mese previsti per gli ISEE pari o inferiori a 15 mila euro, ai 50 euro per quelli pari o superiori a 40mila euro.
Al momento vi è il problema che molti nuclei non sono in possesso dell’indicatore ISEE: la speranza di Tridico è quella che il numero di famiglie con ISEE salga da 7 milioni a circa 8,5 milioni. le risorse messe a disposizione dal governo sono circa 18 miliardi.